L'Acb risponde a Scalvini
di Ubaldo Vallini

Acb risponde alla “letteraccia” del sindaco di Bagolino che nei giorni scorsi, intervenendo per conto dei Comuni lombardi «confinanti», si lamentava della presa di posizione dell’Associazione in merito all'assegnazione di fondi «antisecessione»

Acb risponde alla “letteraccia” del sindaco di Bagolino che nei giorni scorsi, intervenendo per conto dei Comuni lombardi confinanti con le province autonome di Trento e Bolzano, si lamentava della presa di posizione dell’Associazione in merito alla vicenda dell’assegnazione dei fondi “antisecessione”, come abbiamo già riportato sul nostro giornale.

“Sollecitati dai sindaci dei comuni confinanti abbiamo promosso un incontro con i parlamentari bresciani e prodotto un documento approvato all’unanimità dall’Ufficio di presidenza – affermano in una nota Carlo Panzera e Gialiana Pezzi, rispettivamente presidente e vicepresidente di Acb -. L’intento non era certo quello di chiudere qualunque confronto (come affermato dal sindaco di Bagolino) bensì, al contrario, di rilanciarlo sulla base degli approfondimenti compiuti e delle proposte in esso contenute”.

Panzera e la Pezzi richiamano poi alcuni passaggi di tale documento.
Vi si affermava che la Finanziaria del 2006, in mancanza di chiare indicazioni, ha finito col penalizzare i Comuni di confine. Che la correzione introdotta nella Finanziaria per il 2007 è “migliorativa e da accentuare”. Che il mantenimento della dimensione provinciale previsto da entrambe le Finanziarie è condivisibile, oltre che favorevole per la provincia di Brescia, “poiché il disagio non è limitato ai soli comuni fisicamente confinanti con la provincia autonoma di Trento, ma riguarda anche le fasce contigue, e dunque si pone l’esigenza di introdurre correttivi che consentano un graduato riconoscimento del disagio”.
“A tal fine – prosegue la nota -, si suggerisce l’introduzione di criteri di valutazione relativi ai maggiori costi effettivamente sostenuti dai Comuni” per la loro vicinanza al Trentino. Acb afferma inoltre che è da approfondire l’ipotesi di destinare quote del fondo anche alle Comunità montane per il finanziamento di progetti specifici d’area e ritiene opportuno un riequilibrio dei parametri riferiti alla popolazione ed al territorio, attualmente definiti rispettivamente al 90 e 10%, in relazione alle peculiarità dei territori prevalentemente montani.

“Sono proposte concrete e suggerimenti puntuali che, inviati a tutti i parlamentari bresciani, avevano ed hanno l’intento di arricchire un confronto, senza la presunzione di sostituirsi al legislatore – affermano ancora Carlo Panzera e Giuliana Pezzi -. L’Acb è dunque intenzionata a promuovere nuovi incontri che, sulla base del documento elaborato e di eventuali ulteriori contributi che dovessero pervenire dai comuni, dalla provincia o dai rappresentanti parlamentari, consentano di addivenire a proposte e soluzioni largamente condivise nell’interesse del territorio bresciano”.

Scalvini si è dichiarato "soddisfatto di questa ritrovata disponibilità da parte di Acb, ricordando che ad ogni modo la sua era stata la voce non del sindaco di Bagolino, ma quella di tutti i comuni lombardi che si affacciano sulle province autonome, dai quali aveva ricevuto delega.
E rilancia: "A mio parere compito di Acb è anche quello di chiedere l'integrazione del fondo per sostenere le giuste rimostranze di quei comuni non direttamente confinanti col Trentino ma che ne subiscono lo stesso la vicinanza, così come per i progetti d'area a livello di Comunità montana o di provincia".

Per gli approfondimenti, come abbiamo fatto con la "letteraccia" di Scalvini, noi di vallesabbianes.it alleghiamo in Pdf il comunicato stampa pervenutoci da Acb
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