L'arte del telaio
di Giancarlo Marchesi

All’inizio del secolo scorso erano oltre 230 i telai censiti in alta Valle Sabbia e l’attivit tessile era un segmento non trascurabile della nostra economia di montagna.

 
A distanza di poco di cento anni, il comparto tessile è stato completamente cancellato dal panorama economico e sociale della nostra vallata.
Tuttavia, nonostante le imponenti trasformazioni di questi lunghi decenni abbiano fatto diventare quest’attività economica un semplice ricordo, non manca in Valle Sabbia qualche tenace cultore dell’arte tessile.
È il caso della signora Costanza Sueri Facchetti, che coltiva ancora oggi la sua grande passione per il telaio.
 
Origini bagosse
Giovanissima apprese i primi rudimenti di quest’arte nella sua Bagolino da un’anziana del paese.
A sedici anni padroneggiava già il telaio ed era già in grado di realizzare lenzuola, asciugamani, federe per il corredo e le “géde”, i classici grembiuli di lana del carnevale bagolinese.
Per anni Costanza realizzò durante lunghi pomeriggi gli articoli legati alla tradizione locale.
Poi venne il matrimonio e Costanza lasciò il paese natale.
 
...poi la passione...
Gli impegni familiari la costrinsero ad abbandonare l’attività, ma la passione non venne mai meno, tanto che, verso la metà degli anni Ottanta, grazie ad un gruppo di amici artisti raccolti attorno all’associazione “Gruppo di ricerca artistica artigianale”, riprese per hobby a realizzare al telaio oggetti d’uso domestico come tappeti d’arredamento in cotone.
Affiancata da alcune amiche (Valentina, Lucia, Anna, Annunciata), Costanza ha partecipato negli ultimi lustri a mostre e rassegne artistiche riscuotendo apprezzamenti e un sicuro consenso da parte di appassionati e critici.

Un'arte da tramandare
Oggi Costanza prosegue con rinnovata passione, grazie all’ausilio di alcune allieve, giovani signore che con lei condividono l’amore per il telaio.
Nei mesi scorsi Costanza ha dato prova della sua abilità ad un gruppo di ragazzi della Scuola media “Glisenti”. I giovani studenti, accompagnati dalla professoressa Lucia Pasini, hanno potuto assistere ad alcune delle fasi più importanti della lavorazione al telaio, compiendo un tuffo nel passato grazie all’abilità di Costanza che continua a mantenere viva la ricca tradizionale tessile valsabbina. 
 
 
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