Dalla scorsa settimana, nel cimitero di Lavenone c'è una lapide senza nome. È la testimonianza di un mistero purtroppo non risolto: quello dello sconosciuto trovato impiccato nella boscaglia sovrastante il paese il 16 giugno dell’anno scorso.

Il corpo dell’uomo, apparentemente un sessantenne, era stato rinvenuto in avanzato stato di decomposizione in località Isolo: l’aveva scoperto un ragazzo che passeggiava verso un fienile in compagnia del suo cane. A segnalare la presenza del cadavere era stato proprio l'animale. Avvisati a carabinieri, alla presenza del medico legale il corpo era stato rimosso e portato all'Istituto di medicina legale di Brescia, nel quale è stato conservato per mesi nella speranza che qualcuno potesse dare indicazioni sulla sua identità.

Ma il tempo trascorso non è servito a nulla. E anche la trasmissione di Rai Tre «Chi l'ha visto» aveva fatto menzione del fatto; ma senza alcun successo. Tutte le segnalazioni di persone scomparse sono state vagliate, ma nessuno ha chiesto informazioni per quel cadavere senza nome. Eppure sembra impossibile che nessuno abbia notato la scomparsa di una persona all'apparenza ben curata e di corporatura robusta.

Stando agli esiti dell’esame necroscopico, il cadavere era rimasto appeso a quell’albero nelle vicinanze del torrente Abbioccolo per almeno un mese. Ovviamente nei vestiti non c’era traccia di documenti, e nei dintorni non erano stati ritrovati autoveicoli di alcun genere.

In un primo momento il mistero ha appassionato molti valsabbini, e nei bar della zona si erano fatte le ipotesi più disparate; ma nessuna ha trovato conferma, e neppure le indagini ufficiali hanno portato alla risoluzione del giallo. Così, trascorso il periodo previsto dalla legge lo sconosciuto è stato sepolto a Lavenone, e sulla lapide c’è solo una data: 16 giugno 2009.

Mila Rovatti da Bresciaoggi