Un po' di numeri con l'Istat
Una nuova pubblicazione dell'Istituto di statistica rivela le caratteristiche del Belpaese nel confronto con le altre realtà europee.
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Con la pubblicazione “Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamoâ€, l’istituto nazionale di statistica offre un quadro d’insieme dei diversi aspetti economici, sociali, demografici e ambientali del nostro Paese, della sua collocazione nel contesto europeo e delle differenze regionali che lo caratterizzano.
Dalla pubblicazione più sopra citata emerge che, con quasi il 12% dei circa 500 milioni di abitanti dell’Unione europea, l’Italia è il quarto paese per dimensione demografica.
A partire dal 2001 la popolazione ha ripreso a crescere dello 0,7% l’anno, per effetto della crescita delle nascite e, soprattutto, dell’immigrazione.
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Al 1° gennaio 2009 ci sono 143 anziani ogni 100 giovani; in Europa solo la Germania presenta un indice di vecchiaia più accentuato.
La regione più anziana è la Liguria, la più giovane la Campania.
Il rapporto tra popolazione giovane e anziana e popolazione in età attiva supera nel 2008 il 51%, uno dei livelli più elevati dell’Unione.
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Nel 2008, le persone potenzialmente in uscita dal mercato del lavoro sono il 20% in più di quelle potenzialmente in entrata.
Si tratta del valore più squilibrato d’Europa.
Nel 2008 il tasso di natalità , 9,6 nati per mille abitanti, è tra i più bassi a livello comunitario mentre il tasso di mortalità , 9,8 per mille, è prossimo a quello medio europeo.
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Con una vita media di 84 anni per le donne e di 79 anni per gli uomini, gli italiani sono ai primi posti nell’Unione europea per longevità .
L’Italia si colloca tra i paesi a bassa fecondità , con 1,41 figli per donna nel 2008; è comunque il livello più alto registrato degli ultimi 10 anni e va attribuito soprattutto alla componente straniera.
Si celebrano 4,2 matrimoni ogni mille abitanti, più nel Mezzogiorno che nelle regioni settentrionali, in alcune delle quali più della metà delle unioni è celebrata con rito civile.
L’Italia e l’Irlanda sono i paesi Ue con la più bassa incidenza dei divorzi (8 ogni diecimila abitanti).
Dal 2000 i divorzi sono aumentati del 35%.
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Fonte. Istat