Bene il Gaver senza fune
di val.

Fondo, ciaspole, pelli di foca e slittini. Senza gli impianti di risalita, la localitŕ sciistica valsabbina concede inusitati momenti di svago e solletica la voglia di investire degli operatori.

 
Ciaspole, fondo, pelli di foca, bambini con gli slittini e i bob. Intere famiglie. Chi pensava che quest’anno per il Gaver sarebbe stato un anno sabbatico, dopo la decisione della Sat di non riaprire gli impianti, si sbagliava di grosso.
I problemi iniziali con l’innevamento, il caldo e persino la pioggia, hanno creato qualche apprensione prima di Natale.
Fra Santo Stefano e Capodanno però è stato tutto risolto e la macchina organizzativa del neoconsorzio di operatori turistici nato attorno alla possibilità di gestire in proprio la pista di fondo della Piana, ha cominciato a “macinare” presenze: anche mille e cinquecento persone, nelle giornate “di punta” come quella di domenica scorsa.
 
Una proposta profondamente rinnovata, quella del Consorzio turistico Alta Valle del Caffaro – Gaver presieduto dalla bagossa Elisa Melzani, che intende essere attivo nel favorire le presenze nella Valle del Caffaro per tutto l’anno e non certo solo d’inverno.
Per la stagione bianca fa leva sugli sport cosiddetti “alternativi” e soprattutto su un nuovo “Centro di fondo” che fa un punto di vanto della particolare cura posta nel predisporre le piste, ottime in questi giorni soprattutto per il pattinato e buone anche per l’alternato.
 
Merito del nuovo gatto battezzato col nome di “Natalino”, ma anche della voglia di riportare sulla straordinaria pista della Piana quei fondisti professionisti che negli ultimi anni avevano deciso di inforcare i loro stretti sci altrove.
Una formula che prevede costi di accesso per niente proibitivi: cinque euro il giornaliero per gli adulti, senza l’extra del parcheggio, addirittura tutto gratis per i bambini fino a 10 anni.
 
“Stiamo incontrando il gradimento di intere famiglie di appassionati della neve, soprattutto di quelle che non ritengono fondamentale la presenza di skilift e seggiovia per divertirsi a diretto contatto con la natura, che qui non manca di certo – ci ha detto entusiasta della nuova sfida la 28enne Elisa -. Ed è fantastico, visto che abbiamo avuto solo un paio di settimane di tempo per organizzare tutto quanto. Ci stiamo mettendo tutto il nostro impegno, insomma, nella speranza che il prossimo anno, quando scadranno le concessioni per gli impianti, chi deciderà di riaprire possa trovare un buon numero di persone che non hanno mai smesso di salire fin quassù. Noi intanto ci portiamo avanti e stiamo già pensando a come attrezzarci con dei tapis roulant”.
 
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