Stalking nei confronti di un sedicenne, preso
Sessantenne bagosso finisce in manette con l’accusa di violenza o minacce per costringere a commettere un reato, atti persecutori e porto abusivo d'arma. La vittima è di Vestone.

 
Lo ha tempestato di telefonate. Lo ha minacciato, anche di molestie sessuali, e lo ha indotto a rubare. Fino a quando il ragazzino albanese di 16anni, vittima del molestatore presunto, non ha vuotato il sacco con i genitori.
All’appuntamento tra due c’erano anche i carabinieri che hanno arrestato il 60enne di Bagolino con le accuse di stalking, violenza e minacce per costringere a commettere un reato e porto abusivo di un coltello.
 
È il 5 dicembre, sabato scorso, quando il ragazzino si presenta in caserma con i genitori.
A loro racconta la vicenda di cui dice di essere stato involontario bersaglio nei giorni precedenti. Da quando, uscendo dalla scuola valsabbina che frequenta, ha risposto ad una chiamata al proprio cellulare.
«Numero privato»: questa la scritta sul display del telefonino.
 
Il «privato» non ha lesinato minacce.
Gli si è presentato come un cittadino romeno ed ha iniziato a parlare. Ha pensato a uno scherzo, il ragazzino. Ed ha chiuso la comunicazione: inutile.
È stato richiamato il giorno a seguire. E questa volta l’anonimo telefonista non è andato per il sottile minacciandolo pesantemente di percosse e di altro ancora. E, per estensione, con lui pure i suoi genitori.
 
Fino a «convincerlo» a presentarsi il pomeriggio seguente, alle 14, alla Stazione ferroviaria di Brescia. Dove il sedicenne viene fatto salire su un’auto di grossa cilindrata e minacciato.
«Promesse» pesanti al punto da indurlo a recarsi al centro commerciale Freccia Rossa, dove gli è stato «comandato» dallo sconosciuto di rubare telefonini e altro. Non è un ladro, il ragazzino.
La maglietta che cerca di rubare lo inguaia. Viene visto e preso in consegna da agenti di Polizia. Ai quali non dice una parola.
 
Viene denunciato e torna a casa, dove vuota il sacco con i genitori. Le telefonate non si fermano. Ma, a questo punto, sono già in ballo i carabinieri di Vestone.
Lunedì scorso il secondo appuntamento è a Vobarno, dove il 60enne bagosso è in attesa sulla sua auto. Dovrebbe partire per un giro dalle parti di Gavardo con il ragazzino, ma quello è il capolinea.
I militari lo bloccano.
Gli trovano un coltello e nella successiva perquisizione a casa viene sequestrato materiale pornografico oltre ad un foglietto con diversi numeri di telefono. Utenze che i carabinieri stanno ora verificando per chiarire se il caso del 16enne sia isolato. O meno.
 
Dal Giornale di Brescia
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