Comunità montana addio?
di red.

Lunedì scorso è stato approvato il comma 180 all'articolo 2 della Finanziaria che prevede la fine del finanziamento statale di funzionamento delle Comunità montane.

 
Lunedì 7 dicembre la Commissione Bilancio della Camera ha licenziato per l’Aula il disegno di legge finanziaria 2010, in cui è stato approvato il comma aggiuntivo n. 180 all’art. 2, che prevede la cessazione del finanziamento statale di funzionamento delle Comunità montane.
Nelle more dell’attuazione della legge-delega sul federalismo fiscale, il 30 per cento delle risorse in precedenza destinate alle comunità montane è assegnato ai Comuni montani in cui almeno il 75% del territorio si trovi al di sopra dei 600 metri s.l.m.
 
“Siamo in presenza di una norma assolutamente ideologica, che non risolve realmente i problemi ma li acuisce – ha affermato in una nota il Presidente dell’Uncem Enrico Borghi –. Anziché effettuare una norma di riforma armonica, come da noi proposta, si compie una riforma a colpi di machete scaricando sui piccoli comuni oneri pesanti come il personale delle Comunità montane, i costi dei servizi finora da essi assicurati, gli oneri dei mutui assunti a favore dello sviluppo delle zone montane".
 
"In cambio si lascia una briciola di beneficienza con la quale i comuni discrezionalmente individuati dallo Stato potranno al massimo farci una castagnata in piazza - ha aggiunto Borghi -. E’ strano questo federalismo in cui lo Stato si tiene i soldi, trasferisce le competenze e aumenta gli oneri a carico delle municipalità".
 
Sulla base di questa novità, l’Uncem ha richiesto anche alle Regioni interventi emendativi in Aula alla Camera volti al consolidamento integrale del fondo ordinario in capo alle Regioni, che detengono la competenza esclusiva sulle Comunità montane.
 
Fonte: Uncem

 

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