Il record di Bione
di Ubaldo Vallini

«Non bastano gli aumenti di tasse previsti dall’ultima Finanziaria, non č sufficiente il 20% in piů chiesto alle famiglie per lo smaltimento dei rifiuti, ora ci mettono anche l’addizionale Irpef all’8%».
Minoranze sul piede di guerra a Bione.


“Non bastano gli aumenti di tasse previsti dall’ultima Finanziaria, non è sufficiente il 20% in più chiesto alle famiglie per lo smaltimento dei rifiuti, ora a Bione ci mettono anche l’addizionale Irpef all’8%, quando l’aliquota media nazionale è dello 0,45%. Per fare cosa poi, quali opere visto che la previsione per il prossimo triennio è di un calo persino nelle spese correnti?”.

Consiglio comunale particolarmente acceso quello che si è consumato lo scorso giovedì a Bione, con le minoranze Lega Nord e Insieme per Bione che hanno duramente attaccato le scelte dell’amministrazione guidata dal sindaco Gianni Marchi.
“Con lo 0,8% d’addizionale Irpef Bione ha stabilito un record che farà scuola in Valle Sabbia e anche oltre. A pagare saranno così i soliti benestanti lavoratori - precisa il gruppo della Lega Nord in un documento, mettendoci anche un po’ di ironia -. “Dulcis in fundo”, i nostri previdenti amministratori hanno ben valutato che non era il caso di prevedere fasce di reddito con esenzione, che la legge consente di estendere oltre i 12mila euro lordi l’anno, e neppure di tenere conto di chi ha carichi familiari e di chi non li ha, creando di fatto una situazione che presenta profili di illegittimità costituzionale”.

“Agnosine, Odolo, Mura e Treviso Bresciano non applicano l’addizionale, Barghe, Pertica Bassa e Casto arrivano allo 0,4%, Sabbio e Lodrino allo 0,5 – rincarano la dose i leghisti, con una “panoramica” fra i paesi vicini che fin’ora hanno deciso -. Solo Bione ha quadruplicato passando dallo 0,2 allo 0,8”.
Se è vero che mediamente ogni contribuente bionese sborsava 33 euro di addizionale, facendo per quattro, non ci sarà da essere allegri.

“I trasferimenti dallo Stato sono diminuiti sensibilmente e di contributi a fondo perduto se n’è persa ogni traccia. Per la verità abbiamo anche deciso di non aumentare l’Ici e di non approfittare della possibilità di adottare la “tassa di scopo” – si difende il sindaco Marchi -. E’ nostra intenzione invece investire il maggior gettito in servizi aggiuntivi per finiranno col sostenere le famiglie. Proviamo così per un anno e se ci accorgiamo che le forme di compensazione previste non andranno bene correggeremo il tiro”.
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