“Gente di Valle Sabbia” parte dalle lettere dal fronte
di Giancarlo Marchesi

Prende il via da questa sera a Ponte Caffaro il ciclo d’incontri organizzati dall’Associazione artistica culturale Eridio

Questa sera alle 20.30, presso la sala convegni della Cassa rurale Giudicarie Valsabbia Paganella di Ponte Caffaro è in programma il primo appuntamento della serie «Gente di Valle Sabbia», ciclo di conversazioni organizzato dall’Associazione artistica culturale Eridio di Ponte Caffaro, guidata da Lorenzo Bacchetti.

Protagonista della serata è lo storico trentino Gianni Poletti - già dirigente scolastico e animatore dell’Associazione di promozione sociale «Il Chiese» che edita la rivista «Passato presente» - con una conversazione dal titolo: «Lettere da Ponte Caffato dell’ufficiale italiano Michele Sigillo 1915-16».

Nel suo intervento Gianni Poletti intende illustrare la figura e gli scritti del tenente lucano Michele Rigillo, nato nel 1879 a Rionero in Vùlture, una cittadina a 50 chilometri da Potenza.

Rigillo è un insegnante di Scuola media, che è stato richiamato come ufficiale nell’Esercito italiano. Nel settembre del 1915 arriva a Lodrone, prima località del Trentino dopo il confine del Caffaro. Nel Basso Trentino, sistemato a pochi passi dal Palazzo Lodron, ai confini con la provincia bresciana, rimane circa sette mesi, fino al 17 aprile 1916. Da qui Rigillo scrive 29 lettere indirizzandole a Giustino Fortunato, suo compaesano e maestro, senatore del Regno, che gli aveva chiesto di mandargli dal campo le impressioni sulla guerra. Il grande meridionalista, che a Rionero guidava gli amici in un cenacolo culturale, risponde a ogni lettera trasmettendo a sua volta impressioni e giudizi sul conflitto e riferendo notizie di Rionero, di Potenza e della Basilicata.

Le lettere dal fronte di Rigillo a Giustino Fortunato e le risposte dell’intellettuale lucano, ora ripubblicate dall’Associazione «Il Chiese» nel volume «Dentro la guerra: lettere dal fronte della Valle del Chiese», gettano nuova luce su un periodo storico che vide molte località della Valle Sabbia e il Basso Trentino coinvolte, loro malgrado, nel primo conflitto mondiale.