A rischio il tetto della scuola
Mai riparato dopo il terremoto la copertura della primaria di Villanuova presenta serie criticitŕ strutturali. Lo affermano due perizie tecniche una comunale e una «esterna»

Il tetto della scuola primaria Don Milani di Villanuova necessitĂ  di un significativo intervento di manutenzione.
Una questione rimasta in sospeso dal 20 marzo 2008, quando la Giunta Comincioli approvò il «secondo stralcio del recupero della Don Milani a seguito degli eventi sismici del novembre 2004». In agenda interventi alla facciata, ai servizi, alla copertura, ai cornicioni, alla centrale termica. In tutto l’intervento prevedeva una spesa di 740 mila euro. Ma questo intervento non è mai stato realizzato.
Ora, a confermare le condizioni «non ottimali» della Don Milani è la perizia che il Comune ha commissionato all’ingegner Andrea Zanardi che, di fatto, ha ricalcato la relazione dell’Ufficio comunale effettuata dopo la richiesta di manutenzione urgente presentata al Comune dal dirigente scolastico Ermido Cocca.

L’allarme era stato lanciato in settembre dopo il rinvenimento nel cortile della scuola di un pezzetto di malta caduto dal sottotetto. In realtà il blocchetto era utilizzato per tenere aperto un abbaino e non proveniva dunque dalla struttura dell’edificio. Il sopralluogo dell’architetto Fedele Mora, istruttore tecnico del Comune, aveva però evidenziato problemi seri.
La relazione si concludeva con l’invito a «provvedere ad un intervento di manutenzione con sollecita urgenza onde eliminare il rischio di danno alle persone per caduta di oggetti dall’alto».
La relazione dell’ingegner Zanardi, redatta dopo il sopralluogo effettuato il 6 ottobre, ha evidenziato che canali e pluviali di copertura sono inadeguati; che sono evidenti infiltrazioni d’acqua nella copertura con conseguente degrado di gronde, murature, elementi lignei e rivestimenti. Manca inoltre il cordolo d’incatenamento alla base sommale della muratura portante di perimetro, ed è evidente il degrado della gronda in calcestruzzo armato con ossidazione attiva dell’armatura e distacco d’intonaco dovuto all’infiltrazione di acqua piovana e alla mancanza di impermeabilizzazione.
La ristrutturazione è dunque necessaria e improrogabile.
La patata bollente rimane nelle mani dell’Amministrazione comunale che, pur avendo preso atto della prima relazione dell’Ufficio tecnico comunale, aveva escluso situazioni di pericolo e la necessità di interventi, come precisato dal sindaco Ermanno Comincioli in un’intervista. Cesare Mariani da Bresciaoggi

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