Occupazione, saldo negativo
Nel 2009 in provincia di Brescia sono previste a consuntivo 15.780 assunzioni in entrata a fronte di 21.110 uscite: la perdita è di 5.340 nuovi posti di lavoro rispetto all’anno precedente, con un saldo occupazionale del -1,7%, negativo per la prima volta dal 2005.

 
I dati sono quelli presentati nel rapporto Excelsior (Sistema informativo di Unioncamere) sulle previsioni occupazionali e i fabbisogni professionali per il 2009, rielaborato dalla Camera di Commercio di Brescia.
Ecco i punti centrali dell’indagine, che verrà utilizzata da Massimo Ziletti, segretario generale della Camera di Commercio di Brescia, intervenendo al seminario «Valutare la formazione universitaria. La qualità dei laureati italiani», in programma per lunedì 26 ottobre all’Università Cattolica.
 
Le previsioni di assunzione a Brescia
Diminuiscono le imprese che prevedono nuove assunzioni: solo il 18,6% conta infatti di assumere nuovo personale per l’anno 2009, dato inferiore alla media nazionale (19,8%), ma superiore a quella regionale (17,2%).
Il saldo occupazionale negativo dell’1,7% è a metà fra il valore regionale (-1,5%) e quello nazionale (-1,9%).
«La flessione occupazionale attesa per il 2009 è causata dalla diminuzione del tasso di entrata, che quest’anno ha raggiunto il valore più basso dal 2001, e dall’aumento dei flussi in uscita, anche se in leggero calo rispetto al 2008» sottolineano i curatori dell’indagine.
 
La propensione ad assumere aumenta al crescere della dimensione dell’impresa: le assunzioni in piccole aziende rappresentano il 15,3% del totale, il 20,8% nelle medie ed il 69,7% nelle grandi.
I settori che prevedono di assumere sono il commercio (20,2%), altri servizi (23,1%), le costruzioni (16,9%) e l’industria (13,2%).
 
Gli impiegati i più richiesti
L’analisi evidenzia la tendenza sempre maggiore all’assunzione di figure professionali di livello elevato, cioè i dirigenti e gli impiegati di alta specializzazione.
Le figure professionali più richieste per il 2009 sono gli impiegati, le professioni commerciali e dei servizi (4.220 unità), gli operai specializzati, i conduttori di impianti e macchine (3.440 unità), i dirigenti e le professioni ad elevata professionalità (2.440 unità) e le professioni non qualificate (1.220 unità).
 
Dall’indagine risulta che le imprese bresciane tendono a preferire contratti flessibili rispetto al tempo indeterminato (che passa dal 51,5% al 46,3%).
In valori assoluti, sono previste 5.240 entrate a tempo indeterminato, contro le 10.540 relative a modalità di impiego «a termine».
Per le nuove assunzioni verrà utilizzato il part time nel 20,5% dei casi, dato superiore a quello regionale (19,9%) e nazionale (19,7%).
Tra le forme di contratto più o meno flessibili, sono previste 4.450 assunzioni stagionali.
 
Per quanto riguarda i collaboratori a progetto, sono previste 3.040 unità.
Cresce, infine, il livello di istruzione e formazione richiesto dalle aziende: la percentuale di assunzione di laureati passa dall’8,6% al 14,3% (pur diminuendo in termini assoluti), i diplomati dal 43,3% al 47% e i giovani con la formazione professionale dal 5,5% all’8,2%.
Diminuiscono invece le richieste di chi possiede il livello di istruzione professionale (dal 10,2% al 7,8%) e il titolo di scuola dell’obbligo (dal 32,4% al 22,8%).
 
Laura Migliorati dal Giornale di Brescia
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