Nove Pgt in uno
di val.

Risparmio di risorse, ma anche una nuova concezione di sviluppo del territorio. Ancora una volta la Valle Sabbia č capace di proporre innovazioni nella pubblica amministrazione.

 
Economia di scala, ma soprattutto la voglia di elaborare un progetto comune. Ecco in sintesi cosa distingue la normale adozione dei Piani di Governo del Territorio da quella sorta di esperimento che è in atto in Valle Sabbia, dove nove Comuni hanno deciso di programmare insieme.
Sono Anfo, Bione, Capovalle, Casto, Lavenone, Mura, Pertica Alta, Pertica Bassa e Provaglio Valsabbia, con il supporto strategico ed il coordinamento della ComunitĂ  montana.
“Avrebbero potuto spendere più di 500 mila euro per dotarsi del Pgt, invece ce ne vorranno meno di 150 mila” ha affermato Dante Freddi, il presidente della società si servizi Secoval che ha fatto da supporto informativo ai tecnici e che come al solito va subito al sodo.
 
Ma quella del risparmio è solo uno dei vantaggi ottenuti dall’aver fatto della Vas di nove Comuni un’unica procedura.
Ne hanno parlato qualche giorno fa gli amministratori valsabbini a Nozza, riuniti alla presenza dell’assessore provinciale al Territorio on. Giuseppe Romele, al quale il presidente comunitario Ermano Pasini ha fatto una richiesta ben precisa: “Lo sforzo dell’elaborazione congiunta torna utile anche alla Provincia, alla quale spetta il compito di verificare la corrispondenza dei Pgt ai criteri fissati dall’ente. Possiamo sperare che la bontà dell’iniziativa venga riconosciuta e che i nove documenti possano essere analizzati con una corsia preferenziale?”.
 
Il vicepresidente della Provincia ha affermato che “questo genere di iniziative si aprono la starda da sole” affermando ad ogni modo la sua “piena disponibilità perché le istanze comunitarie valsabbine possano essere accolte”.
A parte l’indubbio vantaggio del risparmio delle risorse, il valutare di concerto le peculiarità di un territorio più vasto di quello del singolo Comune, ha portato i progettisti e gli amministratori a sviluppare un progetto sovraccomunale che fa leva su un contesto a forte valenza turistica.
 
Si chiamerà “Comprensorio delle Tre Corne” e intende far leva sulle caratteristiche paesistiche, culturali e rurali che nell’area compresa fra i territori di Bione e di Anfo certo non mancano.
Un progetto che impegna le Amministrazioni coinvolte a far corrispondere le loro scelte “all’obiettivo strategico di valorizzazione generale”.
Le tre Corne evocate sarebbero la Corna Blacca, la Corna di Savallo e le Piccole Dolomiti sopra Vaiale. Individuano una vasta area dalla quale per il momento dei nove sono esclusi i Comuni di Capovalle e di Provaglio (perché manca la continuità territoriale), mentre altri Comuni hanno già manifestato il loro interesse ad entrare: Preseglie, Lodrino e Bagolino.
Per loro è previsto uno sviluppo turistico “leggero”, capace di fare reddito attraverso il riutilizzo del notevole patrimonio rurale dismesso presente nella zona.
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