Quando l'Ici ha la scossa
Un contenzioso in corso tra Enel ed Agenzia del Territorio (con funzioni di Catasto) rende incerte le cifre Ici che l’Enel deve versare al Comune di Vobarno per la Centrale elettrica di Carpeneda.

 
«Abbiamo nominato un nostro legale - riferisce in sindaco Carlo Panzera - che assieme alla dottoressa Iacono, responsabile di servizio in Municipio, sieda al tavolo giudiziario di verifica tributaria per conoscere in fretta quanto ci spetta da Enel per l’Ici».
Tutto ha avuto inizio nel 2007, quando immobili come le Centrali operative Enel, prima accatastati con rendite molto basse, si sono visti revisionare le rendite dall’Agenzia del Territorio, che le ha notevolmente elevate, più che triplicandole.
 
Di conseguenza, il Comune ha diritto al pagamento di una cifra ben più consistente rispetto a quanto pagato da Enel negli anni passati.
E questo ha fatto entrare nelle casse del Comune di Vobarno, a saldo del dovuto dal 2001 al 2004, sulla base dei nuovi accertamenti, ben 562.754 euro.
«A questi vanno aggiunti - spiega il sindaco - i soldi in più dovuti dal 2005 al 2009, per un altro mezzo milione circa di euro».
 
Ma perchè in Municipio davanti a quest’entrata straordinaria si rimane prudenti?
«Il contenzioso tributario tra Agenzia del Territorio ed Enel è ancora in corso, ed è stata la stessa compagnia elettrica, in via unilaterale, a versare 562.754 euro alle casse del Comune di Vobarno, per evitare di dover poi pagare oltre al capitale anche gli interessi».
Ma il ricorso, dopo che la prima determinazione ha dato torto a Enel, è ancora in ballo.
 
«Per questo abbiamo prudenzialmente messo a bilancio, in uscita - ricorda il sindaco - sotto la voce «restituzione oneri» la stessa cifra in entrata. E questi soldi rimarranno in cassa senza essere utilizzati. Se il ricorso darà ragione ad Enel, restituiremo la cifra. Se invece la ragione sarà ancora dell’Agenzia del Territorio, questi soldi saranno per noi un’entrata straordinaria, che andrà a copertura delle spese correnti: sarà quindi utilizzata per potenziare le manutenzioni e per recuperare agli investimenti parte della quota di oneri di urbanizzazione».
 
In tutto, se la decisione rimarrà l’attuale, sulla base della nuova rendita catastale nelle casse del Comune entrerà oltre un milione di euro. Ma oggi la situazione è paradossale: Enel, che ritiene di dover pagare la vecchia cifra, versa al Comune di Vobarno la nuova, più elevata, per tutelarsi; il Comune invece, che ritiene gli sia dovuta la nuova cifra, sceglie di impegnarne solo una parte, per evitare, se il ricorso dovesse dar ragione ad Enel, di non avere più in cassa i soldi da restituire.
 
Massimo Pasinetti da Bresciaoggi
 
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