Via Romana buia, parte la protesta
La ciclabile fra Villanuova e Gavardo è senza illuminazione da un mese. Una nuova raccolta di firme dopo il caso Co.Me.Tra.

Dopo l’allarme sollevato dai cittadini per l’inquinamento da amianto nel capannone dismesso della ex Co.Me.Tra, con la relativa raccolta di firme per sollecitare l’intervento dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Ermanno Comincioli, è ancora la gente di Villanuova a raccogliere sottoscrizioni per un nuovo problema; decisamente meno grave ma pur sempre un problema.

Stavolta a finire nel mirino è la sicurezza di via Romana: a causa di un guasto che si è verificato più di un mese fa, l’arteria non è più illuminata di notte. La strada è di fatto la ciclabile che collega Villanuova a Gavardo, ed è molto frequentata da pedoni e ciclisti in tutte le ore della giornata. E la mancanza di illuminazione, oltre a rappresentare un pericolo oggettivo costituisce, sottolineano i firmatari della lettera inviata al sindaco, «una opportunità di ritrovo per persone poco raccomandabili».

Su via Romana, Luca Pavoni (PdL) e Ignazio Gereloni (Insieme per Villanuova) hanno presentato una mozione chiedendo il ripristino urgente della linea elettrica danneggiata. Intanto, nel caso della ex Co.Me.Tra. la raccolta di firme non ha ancora portato alla soluzione del problema, anche se il sindaco ha assicurato che i proprietari dello stabile «interverranno entro la fine di ottobre».

E intanto rimane aperto anche il caso del blocchetto di malta caduto dal sottotetto della elementare «Don Milani». Il primo cittadino aveva assicurato che il pezzo non si era staccato dalla struttura, ma che era utilizzato per bloccare la chiusura di un abbaino rotto, e che la caduta era da considerare un evento unico e accidentale. A sostegno di questa tesi, Comincioli aveva esibito una relazione dell’Ufficio tecnico. Il sindaco non ha però parlato della seconda parte dello stesso documento, nella quale si legge che «il cornicione risulta fortemente degradato, con i copriferri in più punti sollevati e in altri in fase di evidente distacco».

Una situazione destinata ad aggravarsi progressivamente: «Tenendo conto delle infiltrazioni che arrivano dal tetto per l’evoluto degrado dei canali di gronda - prosegue la relazione -, le prossime piogge andranno continuamente a bagnare il cornicione con aumento progressivo del degrado e quindi del rischio di distacco dei blocchi di cemento in funzione di copriferro. Essendo il cornicione a sbalzo sia sulla pubblica piazza, sia sul cortile interno è opportuno provvedere a un intervento di manutenzione con sollecita urgenza».
Cesare Mariani da Bresciaoggi

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