78 milioni per le strade di Valsabbia
Anche il 2010 si annuncia come un anno ricco di cantieri sulle strade della Valsabbia. I progetti della Provincia.

 
Crisi sulle strade valsabbine? Mali da curare? Sì, ma la terapia è in corso, o quantomeno già prescritta.
E per «immunizzare» definitivamente (o quasi) il paziente? Una cura vitaminica, da consumarsi preferibilmente entro la fine del 2010, da 78 milioni di euro.
L’assessore provinciale ai Lavori pubblici Mauro Parolini esce dalla trincea e passa al contrattacco sul tema della viabilità in Valsabbia. Rivendicando «quanto fatto dalla Provincia nel corso di questi anni», ammettendo «situazioni migliorabili ma sulle quali siamo già in fase operativa o di appalto» e servendo sul piatto lavori per più di 78 milioni di euro.
Una nuova ondata di denaro alimentata in gran parte dal progetto da 75 milioni per la variante di Lavenone con annesso il lotto da Ponte Re di Barghe a Idro Sud della Sp 237.
Un «Canto di Natale... valsabbino» in cui Parolini evoca i lavori di passato, presente e futuro.

Il libro delle criticità risolte, o quasi
Pur con meno risorse rispetto al passato, l’assessorato assicura di non aver intenzione di abbassare la guardia rispetto ai progetti in Valsabbia. A cominciare da interventi in qualche modo considerati minori.
Un esempio è costituito «dalle curve di S. Antonio, scomode piuttosto che pericolose ma sulle quali - sottolinea Parolini - siamo vicini a dare il via ad un intervento per allargare la strada».
 
È infatti in fase di appalto il progetto (la data di inizio lavori è prevista entro novembre) di messa in sicurezza delle curve pericolose nelle tratte «Passo S. Eusebio-Odolo» e della realizzazione della rotatoria in località S. Antonio: costo totale dell’intervento (che avrà bisogno di un anno per dirsi completato) 1.350.000 euro.
I «sassi di Lavenone» vengono invece schivati con abilità da slalomista. «L’area del cimitero - spiega l’assessore - è una vecchia proprietà provinciale. A dirla tutta sarebbe competenza del Patrimonio ma ce ne occuperemo presto, risolvendo il problema dei massi che si staccano dal muretto».

Fiumi di denaro ad una o più corsie
Finite le precisazioni, Parolini lancia la volata per il 2010, annata caratterizzata dal grande cantiere per il lotto da Ponte Re di Barghe ad Idro Sud della Sp 237.
«Su questo fronte - anticipa Parolini - arriveremo ad investire 75 milioni di euro, una cifra garantita dal contributo della Provincia autonoma di Trento e della Regione.
 
Si è trattato di un iter faticoso, tra le indecisioni dei Comuni e i problemi legati alla paleofrana. Comunque a breve daremo il via all’acquisizione delle aree, nell’ottica di indire la gara di appalto entro 5 mesi. Per ora abbiamo già la Valutazione di impatto ambientale».
Accanto a questo maxicantiere, Parolini ricorda gli altri fronti aperti sul piano viabilistico valsabbino.
«Il 2010 vedrà la cantierizzazione di numerosi interventi di messa in sicurezza, come la rotatoria all’intersezione tra Sp 31 ed Sp 79 (300mila euro il costo, ndr) o il progetto nel tratto di Sp 58 tra Capovalle e Molino di Bollone, che richiederà investimenti per 500mila euro».

Sguardi al passato per pensare al futuro
Se è vero che la forza dei numeri, quando si parla di «strade & affini», risulta praticamente inattaccabile, si spiega senza fatica il perché dell’ultima sottolineatura di Parolini.
«Tra lavori terminati, in corso d’opera o in fase di progettazione o appalto la Valsabbia, nel decennio che sta per concludersi, ha inciso sul bilancio provinciale per 176 milioni di euro.
Difficilmente si sarebbe potuto fare di più». Ruspe e betoniere dimostrano che non è ancora finita: fiumi d’asfalto dovranno ancora scorrere, a patto che la fonte di denaro (attualmente a regime ridotto) non finisca per esaurirsi. La crisi, quella, corre su strade senza buche o rallentamenti.
 
Rosario Rampulla dal Giornale di Brescia
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