Un valsabbino alla “mini-naja”
di c.f.

C'č anche un ragazzo di Agnosine fra gli “arruolati” per il corso Pianeta Difesa che si sta svolgendo a San Candido.

C’è anche un valsabbino fra i ragazzi “arruolati” per la “mini-naja”, un corso di addestramento di 15 giorni per conoscere la vita militare.

Si tratta di Emanuele Bazzoli di Agnosine che tramite la sezione Ana di Salò, con altri due ragazzi di Tremosine, è partito lunedì scorso per questo esperimento voluto dal ministero della Difesa.

Sono 13 i bresciani - 10 maschi e 3 femmine - che attraverso le segnalazioni delle tre sezioni bresciane degli alpini sono stati selezionati per un totale di 145 ragazzi fra i 18 e 25 anni (100 ragazzi e 45 ragazze), per il progetto “Pianeta Difesa”, questo il nome del corso che si sta svolgendo presso la caserma “Cantore” di San Candido in Val Pusteria fino al 26 settembre.

Le “reclute”, divise in plotoni, guidati da istruttori del 6° Alpini parteciperanno ad attività addestrative di vario tipo: sull’uso delle radio ricetrasmittenti, tecniche di difesa personale e di movimento in ambiente montano, topografia, smontaggio e montaggio armi, istruzione formale. Ma non sarà solo teoria, perché in programma hanno anche escursioni in alta montagna.

Per il momento la mini naja non supera i 15 giorni, ma se l'esperimento dovesse andare a gonfie vele, il ministro La Russa ha dato disposizioni perché, già dal prossimo turno, il periodo sia almeno di un mese.

«Vadano per questa volta i 15 giorni, ma poi meglio un lasso di tempo più lungo, per assimilare alcuni valori fondamentali degli alpini» sembra essere l'opinione generale delle sezioni bresciane.

«Senza dubbio però, anche se solo per pochi giorni, dobbiamo ringraziare il ministero che attira l'attenzione su di noi e tutto ciò che viene fatto per rimpolpare le forze alpine è positivo –, precisa Romano Micoli, presidente della sezione Ana di Salò –. Anche se con questo corso i ragazzi non sono militari e non potranno iscriversi all’Ana come alpini (da statuto servono due mesi di servizio presso reparti alpini, ndr) – prosegue Micoli – per lo meno si comincia a riparlare di nuovo di servizio militare».

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