Due giorni per un'assemblea/1
di Ubaldo Vallini

S’č giocata sul filo delle mozioni e degli emendamenti, fra regolamenti e cavilli di ogni sorta, la “due giorni” valsabbina dedicata all’Assemblea della Comunitŕ montana.

S’è giocata sul filo delle mozioni e degli emendamenti, fra regolamenti e cavilli di ogni sorta, la “due giorni” valsabbina dedicata all’Assemblea della Comunità montana.
Iniziata sostanzialmente con un nulla di fatto nella serata di venerdì, perchè la maggioranza che si è ritrovata senza il numero legale necessario per andare avanti, la riunione si è conclusa ieri sera “in seconda convocazione”, con la sola maggioranza presente in aula.

Ma andiamo per gradi parlando del venerdì.
Dopo il più classico dei quarti d’ora “accademici”, erano le 20:45 quando i delegati della minoranza di Centrosinistra sono usciti per la prima volta dall’aula: c’era da esaminare un “emendamento soppressivo” presentato all’ultimo momento dal Centrodestra, Lega esclusa, che mirava ad impedire la discussione in aula di una mozione presentata dalle minoranze che chiedeva la censura dell’operato del presidente Ermano Pasini, in merito alle decisioni da lui prese sul caso “Miniera Monte Acuto”.
Dieci minuti dopo i delegati rientrano e si fa l’appello.
Sono le 21:02 quando la segretaria annuncia: 66 presenti.

A questo punto i capigruppo di minoranza chiedono la convocazione della Conferenza dei capigruppo: “L’ultima volta che ci siamo parlati quell’emendamento non c’era, urge un chiarimento” dicono. La loro richiesta però viene respinta. A questo punto il Centrosinistra si rialza e se ne va: “Allora fate da soli”.
Chi rimane si riconta e sono le 21:06 quando la segretaria dichiara la nuova cifra: “38 presenti”.
Complice la mancata convalida di 4 nuovi delegati in sostituzione di alcuni dimissionari, e all’assenza di alcuni, ne mancano 2 al numero legale. La seduta viene giocoforza rimandata al giorno dopo, quando per prendere le decisioni a maggioranza saranno sufficienti 21 presenti.

“E’ la prima volta nella storia della Comunità montana che viene negato un chiarimento in sede di conferenza dei Capigruppo - tuona la minoranza -, questa è mancanza di rispetto nei confronti non solo delle minoranze, ma anche e soprattutto nei confronti dei valsabbini che rappresentiamo. Invece che difendere le Istituzioni valsabbine che quella miniera non la vogliono, compreso il Comune di Sabbio e lo stesso Direttivo della Comunità montana, qui si preferisce difendere la personalissima presa di posizione del presidente Pasini che è andato nel senso opposto.
Se l’atteggiamento non cambia si ritroveranno ad andare avanti da soli e lo dovranno poi spiegare a tutti quanti quello che stanno combinando”.
“Non accettiamo lezioni di democrazia e loro hanno sbagliato ad andarsene – hanno detto invece gli esponenti della maggioranza -. L’emendamento era del tutto legittimo e se volevano chiedere qualche cosa lo potevano fare all’Assemblea, non serviva la Conferenza dei capigruppo”.

Nella vicenda si inserisce non senza alcune diversità di vedute fra i suoi componenti la Lega Nord, che fa parte della maggioranza. A livello di segreteria provinciale, pur non condividendo la mozione del Centrosinistra, i rappresentanti del Carroccio hanno predisposto una mozione tutta loro, anche questa però di condanna dell’operato del presidente Pasini e nella sostanza per gli stessi motivi rilevati dagli oppositori valsabbini, chiedendo al delegato Giovanni Mantovani della Lega di Villanuova di presentarla.
Resta il dubbio su come avrebbero reagito a questa mozione gli altri leghisti valsabbini, anche perchè anticipando con una nota l’assemblea di venerdì avevano ribadito la loro contrarietà alla miniera e allo stesso tempo si sono schierati a difesa dell’esecutivo della Comunità montana.

Che ci sia un po’ di disaccordo fra leghisti? Su questo punto Floriano Massardi, il segretario del Carroccio per il Collegio 26, non ha voluto commentare e si è limitato a ribadire la determinazione della Lega a far discutere in aula la mozione da loro presentata. Quanto agli identici numeri di protocollo per lettere diverse e alle missive “fantasma” inviate dalla Comunità montana alla Regione, di cui si lamentano sia Centrodestra sia Lega, resta ancora tutto da chiarire.

Per sapere quello che è successo ieri sera in occasione della seconda convocazione (sabato), vi anticipo che è stata la serata degli equilibrismi leghisti. Ma pazientate ancora qualche ora che poi ve lo racconto meglio.
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