Finalmente la Variante a Vobarno
di val.

Il provvedimento romano tanto atteso č stato varato e l’avvio delle operazioni d’appalto per la conclusione del lotto di Variante fra Vobarno e Sabbio Chiese portŕ essere una realtŕ dalla prossima primavera.

Il provvedimento romano tanto atteso è stato varato e l’avvio delle operazioni d’appalto per la conclusione del lotto di Variante fra Vobarno e Sabbio Chiese portà essere una realtà dalla prossima primavera.
Seguiranno diciotto mesi di lavori, queste almeno sono le previsioni, prima che anche Vobarno possa riprendere a vivere, con il traffico leggero e soprattutto quello pesante che avrà la possibilità di scorrere fuori dal centro abitato. La novità è giunta direttamente da Roma, annunciata dai parlamentari bresciani Franco Tolotti, Emilio Dl Bono e Pierangelo Ferrari al termine di un incontro sulla situazione viabilistica valsabbina e camuna, “dove si attende da anni il completamento di opere fondamentali per l’economia e la vita stessa degli abitanti della zona”.

“Il sottosegretario on. Luigi Meduri ed il direttore generale dell’Anas ing. Minenna – fanno sapere i tre rappresentanti dell’Ulivo -, hanno dichiarato che le opere in questione sono state inserite nel piano quinquennale definito dal consiglio di amministrazione dell’Anas, prevedendo anche l’allocazione delle risorse necessarie”. “Un piano che verrà recepito a breve ed in sede di accordo di programma dal Ministero delle Infrastrutture, che avrà il compito di garantire la copertura finanziaria”.
Il provvedimento fa fede alla decisione presa dal ministro di dare la prioritĂ  alla conclusione dei lavori giĂ  avviati, rispetto a quelli ancora da avviare, trasferendo ad Anas due miliardi di euro.

Per la conclusione del lotto della Variante alla 237 del Caffaro fra Vobarno e Sabbio Chiese di questa grande torta servirà una fettina relativamente piccola. Il progetto che a questo punto non dovrebbe più subire modifiche, infatti, prevede di spendere per i cinque chilometri circa che separano l’uscita di Pompegnino da quella di Sabbio Sud “solo” una trentina di milioni di euro.
Facendo i conti, con la presunzione che tutto possa “filare liscio” e aggiungendo un po’ per sicurezza un po’ per esperienza almeno qualche mese, i valsabbini potrebbero arrivare ad inaugurare il completamento dell’arteria per la primavera del 2009. “Siamo ben felici di questa notizia, dopo la lunga attesa dei mesi scorsi, speriamo ora che non ci siano ulteriori ritardi – ha detto Cadenelli del Comitato Strada -. Resta il gravoso problema dell’attraversamento di Vobarno: non si può pensare che questa situazione di pericolo possa proseguire oltre, nemmeno per i due anni che ci restano ancora da attendere. Che il Comune e la Provincia facciano la loro parte”.

Da metà 2009 in poi sarà dunque possibile risalire la valle con una comoda strada, ma solo fino a Ponte Re di Barghe. Più sopra ci sono solo una serie di migliorie previste nelle opere di manutenzione straordinaria della “vecchia” 237 del Caffaro: una rotonda a Nozza con il compito di sconfiggere i quotidiani intasamenti di traffico al bivio per Casto, alcune “varianti” per superare i punti nevralgici, ad esempio l’attraversamento di Lavenone. Il progetto originario, che risale ormai ad alcuni decenni fa, prevedeva invece che da Ponte Re partissero i due bracci superiori d’una sorta di “Y”: uno in direzione del Savallese, l’altro verso il Trentino che non ha mai nascosto il suo interesse perchè questa importante via di comunicazione venisse realizzata in tempi brevi.
Risale ad alcuni anni fa, infatti, la più volte dichiarata disponibilità della Provincia Autonoma a finanziare per metà l’opera. Era stato realizzato anche un progetto preliminare con fondi della Comunità montana e della Provincia di Brescia. Poi non se n’è saputo più nulla.
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