Una gara pubblica per la regolazione
di Ubaldo Vallini

Dopo la festa domenicale per il «minimo vitale», un classico «sassolino dalla scarpa» se lo leva anche l’amministrazione comunale del centro rivierasco.

Dopo la festa domenicale per il “minimo vitale”, che ha sancito la sospensione del presidio “11 gennaio” con i cittadini che si sono dichiarati pronti a ritornare a dar battaglia se al lago verrà negata la possibilità di continuare ad uscire dal suo sbocco naturale, un classico “sassolino dalla scarpa” se lo leva anche l’amministrazione comunale del centro rivierasco.

Un ente in crisi di popolarità, dopo la decisione presa del sindaco Augusta Salvaterra di negare l’ordinanza di chiusura della “Galleria degli Agricoltori” in virtù di un accordo raggiunto al tavolo del Prefetto. Ad “andare in porto” fra le iniziative dell’amministrazione idrense è stato un ricorso depositato il 14 gennaio dello scorso anno.

Come avevamo riportato dalle colonne di questo giornale, il Comune di Idro che nella sua azione era stato sostenuto dalla Comunità montana di Valle Sabbia e dagli altri Comuni rivieraschi, denunciava la Regione Lombardia “per non avere rispettato il diritto comunitario in ordine dell’affidamento diretto, avvenuto in regime di prorogatio da quasi venti anni, del servizio di regolazione del lago alla Società Lago d’Idro”.
In quell’occasione si segnalava in sostanza la mancata attivazione di una procedura di “evidenza pubblica” per la nomina del nuovo ente gestore, a seguito dell’istruttoria aperta nel settembre 2004 dalla stessa regione Lombardia e ad oggi non ancora conclusa. Al Pirellone allora avevano fatto orecchie da mercante ed il Commissario regolatore Ettore Fanfani aveva potuto proseguire ad avvalersi della collaborazione della Sli per regolare i livelli del lago valsabbino.

Lo stop dall’Europa è arrivato però nei giorni scorsi, con la Giunta regionale che lo scorso 24 gennaio ha dovuto ammettere l’errore e “viste le interlocuzioni con la Commissione Europea a seguito del reclamo 4209/2006” correre ai ripari deliberando la tanto attesa “gara per l’individuazione del gestore delle opere di regolazione dell’Eridio a supporto del Commissario regolatore regionale”.

Cosa significa? “Questa decisione, pur avendo come oggetto l’affidamento temporaneo per dodici mesi del servizio di regolazione – ci ha detto la Salvaterra -, è importante perché fissa il principio fondamentale che sia necessario procedere ad una gara di evidenza pubblica per scegliere l’ente gestore del servizio di regolazione. In questo modo cade, definitivamente, l’ipotesi sostenuta dalla Regione di nominare quale ente gestore il Consorzio Medio Chiese di II grado, ipotesi osteggiata dal Comune di Idro fin da quando è stata prospettata nel 2001”.

“La nomina del nuovo ente gestore – aggiunge il sindaco -, dovrà invece passare attraverso una procedura di evidenza pubblica oppure mediante un accordo negoziale che veda la costituzione di un ente regolatore che rappresenti in modo paritario tutti gli interessi sia produttivi che non produttivi”.
L’Europa ha chiesto la procedura d’urgenza, perciò il bando di gara dovrà essere pubblicato entro il 15 febbraio.
Una volta “sistemato” l’ente gestore sarà però il caso di dedicarsi alla “regola” di gestione che prevede ancora lo svaso di 3,25 metri di lago, lasciando ancora forti dubbi sulla effettiva possibilità di mantenere costante il minimo vitale alle paratoie del lago.
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