Valle Sabbia: terra di artisti e cantautori
di Davide Vedovelli

La Valle Sabbia non č certo famosa per aver sfornato giovani promesse diventate poi grandi star hollywoodiane, ma sotto le ceneri qualche cosa comincia a muoversi. Un esempio per tutti: i Joujoux D’Antan che sono nati fra Vobarno e Toscolano.

La Valle Sabbia non è certo famosa per aver sfornato giovani promesse diventate poi grandi star hollywoodiane, ma sotto le ceneri qualche cosa comincia a muoversi.

SarĂ  capitato a tutti di entrare in un locale e sentire un gruppo, con un nome impronunciabile il piĂą delle volte, suonare (o provarci) svariati tipi di musica.
E’ vero, non siamo a Bologna (arrogante e papale scrisse Guccini) dove in ogni angolo c’è qualcuno che suona, qualcuno che dipinge e qualcun altro lancia birilli in aria, ma anche da noi esistono locali disposti a far esibire giovani band alle prime armi. Sempre meno in verità, ma alcuni resistono.

Chissà cosa penserà ora il proprietario del locale che solo due anni fa acconsentì a lasciare esibire i Joujoux D’Antan e ora li vede proiettati in un tour europeo ad aprire i concerti di Sean Lennon, il figlio di John.
Stanno vivendo in questi giorni questa bella avventura sui palchi di tutta Europa (da Praga a Berlino, da Londra a Bruxelles). Sono nati pochi anni fa, non saprei definire esattamente il genere musicale, si definiscono “musicamomenti”, spero non si arrabbino se li definisco Indie-Rock. Non sono nati a Los Angeles o Liverpool, ma tra Vobarno e Toscolano.
Amici da sempre e giornalisti del Graffio ora si godono quel po’ di celebrità faticamene conquistata, quando sprezzanti della diffidenza altrui hanno perseverato ampliandosi e migliorandosi.
Hanno all’attivo un album e in cantiere altri interessanti progetti che per ora non vogliono svelare.

Ma i “Joujoux” non sono i soli, sono numerosi i gruppi che seguono l’onda Indie Rock e che, a differenza delle band che popolano le discoteche e propongono cover, scrivono testi e musiche.
Gli ostacoli che gli impediscono di arrivare al grande pubblico sono molti: prima cosa la difficoltà di suonare liberamente per i costi, a volte proibitivi di SIAE ed EMPAS, associazioni che dovrebbero tutelare i musicisti, come è andata a finire ce lo insegna la storia… sembra che invece pensino a tutelare se stesse.

Credo che mettere vincoli alla libertà di espressione sia un reato, più che eliminare qualche canzone dal bordero. Una grande possibilità che la tecnologia mette a disposizione è la rete Web, in particolare il frequentatissimo sito “Myspace”, dove tutti possono gratuitamente inserire alcuni brani e compilare un profilo che potrà essere visitato in ogni angolo del mondo.
Sono molto gli artisti di fama che bazzicano su questo portale e con una buona dose di fortuna può scapparci il colpaccio.
Se sono riuscito ad incuriosirvi ecco l’indirizzo internet: www.myspace.com.

Buona musica a tutti!
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