-REZZATO. Il record di esuberi di Pm10 spetta al comune dell’hinterland. «Ogni anno ci troviamo a commentare questi dati preoccupanti – spiega l’assessore all’Ambiente Marco Apostoli – per questo abbiamo dato mandato agli esperti Crosignani, Fanelli e Orsini di effettuare un indagine ambientale che chiarisca le cause di questo inquinamento record. Piů di un anno fa avevamo chiesto ad Arpa Brescia la composizione esatta delle polveri che ammorbano l’aria di Rezzato. Stiamo ancora aspettando».
Una delle principali fonti di inquinamento ha un nome: Italcementi. In un anno rilascia nell’aria 863mila tonnellate di biossido di carbonio (Co2) e 1690t di ossidi di azoto (dati Eper, Unione Europea).
«L’impianto č vecchio e le tecnologie andrebbero ammodernate – commenta Apostoli – l’azienda vuole farlo ma raddoppiando la struttura. Questo significherebbe un aumento del traffico pesante del 27%». Insomma, l’amministrazione č presa tra l’incudine e il martello: «I primi di febbraio, in una assemblea pubblica spiegheremo ai cittadini le nostre decisioni al riguardo».
-ODOLO. Ad ammorbare l’aria del paese valsabbino non č certo il traffico ma l’industria pesante. La controprova? Di notte, a traffico inesistente ma con le ferriere al lavoro, si raggiungono picchi di inquinamento record.
«Fortunatamente le nostre aziende si stanno mettendo in regola – spiega il sindaco Adriana Vitali – entro ottobre 2007 devono ottenere l’autorizzazione Ippc dalla Regione ammodernando gli impianti. Finalmente. E’ dagli inizi degli anni Novanta che si parla di abbattimento degli inquinanti. Ora lo ha imposto la Ue».
-SAREZZO. Qui incide prevalentemente il peso del traffico: «abbiamo una carenza endemica di infrastrutture – spiega il sindaco Massimo Ottelli – con l’autostrada della Valtrompia che non parte mai e una metropolitana che arriverŕ sino alla Stocchetta anziché a Concesio, cosa che sarebbe stata molto importante per noi: avrebbe potuto far lasciare a casa la macchina a molti valtrumplini».
C’č poi il peso dell’industria. «Per ottenere l’Aia regionale le nostre Acciaierie Venete quest’anno dovranno sostituire l’impianto abbattimento fumi – prosegue il sindaco – spendendo circa 4 milioni di euro». Un piccolo contributo all’inquinamento viene anche dalle caldaie a gasolio ancora presenti in paese, chiude Ottelli, nella misura circa del 30%.
Pietro Gorlani
Da Bresciaoggi