Per ricordare la guerra e i suoi orrori
Mancano pochi giorni al 27 gennaio, la data scelta sette anni fa come la più adatta per celebrare il ricordo della Shoah.

Mancano pochi giorni al 27 gennaio, la data scelta sette anni fa come la più adatta per celebrare il ricordo della Shoah, lo sterminio di sei milioni di ebrei compiuto dai nazisti (ma anche di altri due milioni di persone fra prigionieri politici, omosessuali e appartenenti ad altre etnie non «ariane»).

La tragedia dei campi di sterminio, il ripudio di quella industria della morte, la condanna delle dittature che, come quella fascista, affiancarono il regime hitleriano nel suo macabro progetto razzista, e soprattutto la precisa intenzione di sottolineare che senza memoria storica l’uomo rischia di ricadere ancora negli errori e negli orrori: sono questi i temi centrali della «Giornata della Memoria», individuata nella data in cui, nel 1945, l’esercito sovietico abbatté i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz.

Ma a Gavardo, alla fine di gennaio si ricorda anche un altro episodio cruento che, sempre nel secondo conflitto mondiale, segnò la storia del paese: il bombardamento alleato che distrusse buona parte del centro storico.

Erano le 13 del 29 gennaio ’45 quando le bombe iniziarono a cadere sul ponte che oltrepassa il Chiese, attorno alla parrocchiale e in piazza Marconi. Alla fine i morti furono 51, più una lunga lista di feriti.

Unendo le due commemorazioni, l’amministrazione comunale (e in particolare l’assessorato alla Cultura e alle Politiche giovanili) ha organizzato una serie di eventi che, da metà gennaio fino quasi alla fine di febbraio, coinvolgerà la popolazione in un programma intitolato «I giorni della Memoria».

Il programma si apre stasera alle 20.30 nell’auditorium «Cecilia Zane», con la presentazione del libro «Il filo nero. Gavardo nel fascismo», scritto dal giornalista e storico locale Marcello Zane, che approfondisce la nascita e lo sviluppo locale del fenomeno dalla fine della Prima guerra mondiale fino all’inizio della Seconda.

Gli appuntamenti proseguiranno poi già la sera successiva, quando i ragazzi del centro giovani Plateatrono porteranno in scena lo spettacolo «Lamem. Hai presente il passato», che verrà rappresentato nel teatro Pio XI a partire dalle 20.45.
Esattamente una settimana dopo, sempre nel Pio XI alle 20.45, un’altra costruzione teatrale dedicsta al ricordo del bombardamento e intitolata «Gavardo, 29 gennaio ’45: perchè?». Ideatore, interprete e regista dell’opera è Alberto Veneziani, affiancato da Peppino Coscarelli, Paolo Bacchetta e Silvia Massolini.

Molto ricco il programma per il 29 gennaio: si inizierà con l’itinerario bibliografico per gli studenti di terza media intitolato «Si fa presto a dire pace: la guerra e la pace nei libri per ragazzi», per poi proseguire con la messa e la commemorazione civile. Infine, alle 21 la chiesa parrocchiale ospiterà il concerto di un quintetto di pianoforte e archi.

Luca Cortini
Da Bresciaoggi