Gavardo in «camicia nera»
«Il filo nero. Gavardo nel fascismo». È questo il titolo di un volume di Marcello Zane che verrà presentato nell’auditorium-biblioteca comunale di via Giovanni Quarena.

«Il filo nero. Gavardo nel fascismo». È questo il titolo di un volume di Marcello Zane che verrà presentato stasera alle 20,30 nell’auditorium-biblioteca comunale di via Giovanni Quarena.

Il libro ripercorre le stagioni politiche che si susseguirono nel centro della Bassa Vallesabbia tra la fine della prima e la seconda guerra mondiale. L’attenzione di Marcello Zane si è focalizzata in particolare sul Ventennio. Il fascismo visto nelle sue strutture politiche, nei rapporti con l’amministrazione comunale, con il mondo economico e con la realtà operaia della zona.

«Il filo nero» vuole essere anche un richiamo alla grande fabbrica tessile che diede lavoro a generazioni di gavardesi, il lanificio di Bostone, dove si svolsero lotte decisive, da cui si trasferivano verso l’esterno confronti decisivi per la vita amministrativa e sociale del paese. Non pochi furono i protagonisti di quegli anni che provenivano dalla dirigenza della «grande fabbrica».

Nel libro c’è poi il racconto delle vicende biografiche di quanti in quegli anni furono anima del mondo cattolico, dell’impegno liberale, delle simpatie socialiste, di quanti tennero a battesimo il neonato movimento fascista, i cui vagiti risuonarono anche con un certo ritardo nel paese della Bassa Vallesabbia. Le modalità storiche con cui il fascismo alla fine s’affermò a Gavardo sono sintetizzate in poche righe nel volume «Appunti di storia di Gavardo» di Gian Battista Bruni Conter: «L’avvento del fascismo non diede luogo a Gavardo a quei dolorosi e tragici episodi di faziosità di cui purtroppo furono teatro tante contrade d’Italia, e le amministrazioni comunali avvicendatesi durante tutto quel periodo si ispirarono sempre nell’opera loro a principi di saggezza e importanza».

All’incontro di questa sera saranno presenti anche alcuni testimoni del periodo che porteranno il loro contributo.

p. pas.
Da Giornale di Brescia

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