Un incontro per i fondi ai comuni di confine
di Ubaldo Vallini

Nuovo capitolo nella vicenda dei fondi messi a disposizione dall’ultima Finanziaria Berlusconi (quella per il 2006) a favore di quei Comuni che soffrono della vicinanza con il «ricco Trentino».

Nuovo capitolo nella vicenda dei fondi messi a disposizione dall’ultima Finanziaria Berlusconi (quella per il 2006) a favore di quei Comuni che soffrono della vicinanza con il «ricco Trentino».

È stato infatti fissato dal presidente dell’Associazione dei Comuni bresciani Carlo Panzera per il prossimo lunedì 22 gennaio, alle 14, nella sede dell’Acb di via Creta, un incontro che vedrà sedersi attorno ad un unico tavolo gli 11 sindaci di quei Comuni che con il Trentino confinano per davvero, i parlamentari bresciani di ogni «colore» politico ed il sindaco di Brescia Paolo Corsini.

Obiettivo del summit, come indicato dal sindaco di Bagolino Marco Scalvini che questo confronto l’ha chiesto a lungo, «modificare l’articolo dell’ultima Finanziaria che prevede di destinare il 40% dei fondi ai Comuni confinanti con Trento, il resto a tutti gli altri della provincia».

L’intera vicenda era cominciata con quei 10 milioni di euro, cifra tutt’altro che trascurabile, «levati»dalle casse delle Province autonome di Trento e Bolzano perché potessero essere utilizzati «dai Comuni delle province confinanti». Quella cifra fu il risultato di un «blitz» sulla Finanziaria risalente alla fine del 2005, messo a punto dall’allora sottosegretario alle Finanze Daniele Molgora per dare risposta alle esigenze di vivibilità nei Comuni montani a ridosso delle Province più ricche.

Galeotta però fu la lingua italiana: preso alla lettera, quel «Comuni delle province confinanti», a Roma è diventato un lungo elenco nel quale sono confluite indistintamente tutte le realtà comunali delle province di Brescia, Belluno, Vicenza, Verona e Sondrio. Per farla breve, la «bella e grassa torta con tanta panna» da dividere in poche fette è diventata una «sbrisolona» da circa 5 euro per abitante.

La conseguenza era stata paradossale: mentre a Bagolino venivano assegnati 17mila e rotti euro al Comune di Brescia era arrivato un milione.
«Se quella ci era parsa una beffa, la suddivisione individuata dal Governo Prodi con l’ultima Finanziaria non ha certo sistemato le cose - afferma ora Scalvini -. Con la nuova suddivisione di fondi passa il principio che il 40% del disagio è nei Comuni che risiedono sul confine, mentre assurdamente viene riconosciuto un disagio superiore (il 60%) a Comuni anche distanti 100 chilometri dal confine. Per di più non si capisce perché elargire denaro, che sarebbe assai prezioso per gli undici Comuni veramente confinanti, a centri di Valle Trompia, Franciacorta, Bassa Bresciana o alla città - aggiunge il sindaco bagosso -. Ghedi, Ospitaletto, Lumezzane, Brescia...: dov’è il loro disagio di essere confinanti col Trentino. Diverso è per Bagolino, Saviore, Pontedilegno, Limone, Tremosine...».

1122BagolinoScorcio.jpg