Col nuovo anno il riordino arriva a 3/5
Finisce il 2006 e arriva a conclusione anche un importante progetto della Comunità Montana della Valle Sabbia, iniziato dieci anni fa: il riordino di 15 archivi storici comunali dei 25 che fanno parte della Comunità valsabbina.

Proprio in coincidenza con lo scadere dell’anno in corso, in questi giorni è arrivato a conclusione anche un importante progetto della Comunità Montana della Valle Sabbia.
Si tratta del riordino degli archivi comunali di quindici dei venticinque Comuni facenti parte della Comunità montana valsabbina.

Ideato nel 1995 e iniziato nel 1996, il programma è stato realizzato grazie alla fondamentale collaborazione della cooperativa Arca di Gardone Valtrompia, mentre la copertura finanziaria è stata garantita dalla Comunità Montana della Valsabbia, dalla Regione Lombardia e dai Comuni stessi, in base allo stato di degrado dei singoli archivi.

Una delle ultime raccolte d’archivio ad essere analizzata e riorganizzata è stata quella di Roè Volciano, su cui gli operatori della cooperativa Arca hanno iniziato ad intervenire proprio nella primavera di quest’anno, trovando una situazione non certo semplice da gestire, viste le condizioni di conservazione del materiale, spesso risultate piuttosto mediocri.
Ecco perché la prima fase delle operazioni è stata dedicata soprattutto ad una rigorosa pulizia dei documenti, a cui ha fatto seguito una ricostruzione il più possibile accurata dell’assetto originario della documentazione, procedura questa rimasta purtroppo incompleta per cause di forza maggiore, perché come spesso accade parte dei reperti sono andati dispersi nel corso dei decenni.

È risultata comunque interessante l’analisi che ha accompagnato il riordino dei faldoni d’archivio, tutti databili nel periodo compreso fra la seconda metà del Diciannovesimo secolo e il 1950.
Va sottolineato come i criteri di archiviazione prevedano la suddivisione del materiale secondo una gamma di quindici categorie tematiche, che spaziano ad esempio dalle opere di beneficenza fino alle imposte municipali, dalla sanità alla sicurezza pubblica, dalle attività economiche (agricoltura, industria e commercio) ai lavori pubblici, per arrivare ovviamente all’anagrafe e allo stato civile.

Sfogliando le carte conservate a Roè, si possono scoprire molti elementi della storia moderna locale, con un’attenzione particolare alle attività amministrative (cosa d’altra parte naturale visto che si tratta di archivi comunali) come ad esempio le elezioni, comprese quelle dei giudici conciliatori, dei giurati e degli assessori di Corte d’Assise, oppure i censimenti, per finire con il funzionamento dell’Ufficio di razionamento dei consumi, attivo fra il 1939 e il 1948.
I tecnici di Arca hanno rinvenuto una documentazione molto corposa soprattutto nell’ambito delle liste di leva e degli atti ad esse relativi, che è risultata essere la parte più antica dell’archivio.

Ricche e ben conservate si sono rivelate anche le serie riguardanti i sussidi e le pensioni militari, gli orfani, gli invalidi e i mutilati di guerra, nonché i lavori pubblici, con uno specifico approfondimento sulla manutenzione delle strade, dell’acquedotto e del cimitero. Al contrario, molto esigue a di difficile fruizione sembrano essere le sezioni dedicate all’istruzione pubblica e al servizio di polizia urbana e rurale, mentre mancano completamente le raccolte inerenti alla pubblica amministrazione e ai rapporti con località ed istituzioni estere.

Infine, un particolare interesse investe anche alcuni fondi aggregati all’archivio, come quelli del Panificio comunale, della Congregazione di carità, del Giudice conciliatore e dell’Asilo infantile, mentre destano curiosità il materiale raccolto nel «Carteggio», che contiene in sostanza la corrispondenza fra il Comune e le altre istituzioni, e alcuni atti ritrovati che testimoniano come fino al 1926 l’archivio di Roè comprendesse anche dei documenti risalenti addirittura al 1500, come ad esempio l’antico Statuto della comunità di Volciano, riversati comunque nell’archivio di Stato.

Luca Cortini
da Bresciaoggi
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