Al servizio degli agrari... o agricoltori
«Sarebbe meglio che il pluripresidente Francesco Bettoni facesse fagotto e lasciasse la presidenza della CAmera di Commercio a più degna persona».
E' l'opinione del «Tarlo», l'editoriale di prossima uscita con Anfo Racconta.


Il Presidente della Camera di Commercio nonché Presidente dell’Unione Provinciale Agricoltori di Brescia, Francesco Bettoni, dice che il lago d’Idro è stato fatto dagli agricoltori.
Lo dice così, come potrebbe dire di essere egli Francesco Giuseppe d’Austria e quindi lo dice come se scambiasse il desiderio per realtà.

Si dà il caso invece che, mentre il dottor Francesco Bettoni notabile bresciano è un’opera umana ben formata a stare sull’onda, il lago d’Idro non sia un’opera antropologica bensì naturale a tutti gli effetti, anche se dissestata e snaturata dall’uomo a partire dal secondo decennio dell’Ottocento.

Se per caso il plurimo presidente scambiasse il lago d’Idro per quella massa d’acqua resa disponibile con la costruzione della galleria, detta per comodità “degli agricoltori”, ma più logico sarebbe chiamarla “degli agrari”, per non dire “degli speculatori”, e dallo sbarramento meccanico per regolare il deflusso, opere costruite entrambe allo sbocco del lago nella prima metà del secolo scorso.
Ricordi allora il dottor Bettoni che l’uso di quel presunto serbatoio d’acqua, concesso in comodato nel 1917 dopo pressioni durate cinquant’anni, da un Parlamento Italiano distratto dalla guerra, è scaduto fin dal 1987.
Ricordi anche il Bettoni che con tale legge l’uso dell’acqua del lago d’Idro fu concesso non ai suoi antenati agrari ma alla Società Elettrica Bresciana.

Poi si ricordi che le paratie non si possono considerare diga che renda artificiale il lago d’Idro, altrimenti sono da considerare artificiali tutti i grandi laghi in quanto dotati anch’essi dello stesso strumento artificiale con cui si regolano i deflussi delle acque.
Siamo nel ventunesimo secolo, di acqua ne è passata sotto i ponti di sariole e condotte forzate per produrre pane luce e soldi.

Che come presidente degli agricoltori il signor Bettoni difenda gli interessi della sua categoria è comprensibile, ma per favore lo faccia almeno con più plausibili e aggiornate argomentazioni.

Per niente comprensibile, anzi da denunciare ad alta voce, è invece il fatto che il dottor Francesco Bettoni parli anche come presidente della Camera di Commercio di Brescia, carica che comporta un delicato e complesso ruolo, perché deve rappresentare gli interessi vari e compositi delle categorie produttive di tutta la provincia.
Per cui la sua presa di posizione così palesemente e nettamente a favore di una sola categoria (agricoltori o agrari che sia) risulta sfacciatamente incomprensibile e offensiva nei confronti delle altre realtà produttive che egli, proprio in qualità di Presidente della Camera di Commercio, dovrebbe controllare e tutelare.

Non solo gli operatori delle varie attività del lago d’Idro e della Valle Sabbia ma anche tutti i rappresentanti dei vari settori produttivi della provincia dovrebbero indignarsi di fronte a tanta manifestata parzialità, e correttamente chiedere al pluripresidente Bettoni di fare fagotto per incompatibilità, e lasciare a più degna persona la presidenza della Camera di Commercio di Brescia.

da «Il Tarlo»
pubblicato con Anfo Racconta
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