Sequestrati botti illegali a Vestone e Nave
Il calendario 2006 è in fase di archiviazione. Tra gli «ingredienti» della notte che ci porterà nell’anno che verrà ci sono pure i fuochi artificiali. Dalle inoffensive «girandole» alle più consistenti «torte» esplosive.

Il calendario 2006 è in fase di archiviazione. Già pronto quello nuovo. Come i pacchi regalo, le strenne e le bottiglie di spumante per salutare il nuovo anno in ossequio alla tradizione.
Tra gli «ingredienti» della notte che ci porterà nell’anno che verrà ci sono pure i fuochi artificiali. Dalle inoffensive «girandole» alle più consistenti «torte» esplosive.
Materiale che, immancabilmente, finisce per scandire il triste «bollettino di guerra» della cronaca del giorno dopo.

Sulla traccia di queste considerazioni si inserisce il programma di prevenzione organizzato a livello provinciale dal Comando della Guardia di Finanza di via Milano. Attività che è già in corso e che ha portato i primi risultati con il sequestro di circa 6 quintali di fuochi d’artificio che erano stati immagazzinati in due armerie in quantità eccedente ai limiti previsti dalla legge.

Ad entrare in azione, nei giorni scorsi, sono stati gli uomini della Tenenza di Salò, comandata dal luogotenente Giovanni Durante, che hanno effettuato un ampio servizio di controllo in numerosi esercizi commerciali nella zona dell’Alto Garda, della Valsabbia e della Valle del Garza.
Proprio in questo contesto sono stati portati a termine, in due riprese, i sequestri che hanno fatto fissare a seicento chilogrammi la quantità dei fuochi artificiali che sarebbero stati detenuti illecitamente.
Provvedimenti adottati in applicazione della «rigida disciplina - si legge in una nota della GdF - che regola la materia, connessa all’insita pericolosità del materiale stesso che, unito ad un uso maldestro o improprio, può provocare incidenti gravi, a volte anche mortali, per chi lo utilizza, spesso per ragazzi e giovani».

Complessivamente sono stati prelevati e messi fuori dal circuito commerciale 7500 tra razzi, petardi, raudi e «torte» esplosive.
Il primo sequestro - il più consistente - è stato messo a segno in un’armeria di Vestone, gestita da un 54enne originario del Bresciano e residente a Peschiera del Garda. Nel negozio sono stati trovati quantitativi di fuochi artificiali superiori a quelli consentiti dalla legge: in tutto circa 5 quintali suddivisi un quattromila pezzi.
In un’armeria di Nave, gestita da un 26enne del luogo, è stato trovato l’altro quintale di botti, circa quattromila pezzi. In entrambi i casi, secondo la Guardia di Finanza, sono stati oltrepassati i «paletti» posti dalla normativa in relazione alla quantità del materiale che è lecito detenere.

Per il reato contestato ai due esercenti la legge prevede, in caso di riconosciuta responsabilità, l’arresto fino a 18 mesi e l’ammenda fino a 247 euro. In caso di reiterazione del reato è possibile anche la temporanea chiusura dell’esercizio commerciale.
Composito il «panorama» delle confezioni coloratissime di razzi, raudi e quant’altro messi sotto sequestro e, in parte, esibiti ieri mattina nella caserma di via Milano. Un artificiere ha mostrato fuochi d’artificio che possono essere acquistati solo da persone in possesso dell’apposito patentino. «Torte» esplosive da 250 euro ciascuna, razzi. E altro ancora.

«La detenzione ed il commercio dei fuochi d’artificio - ha affermato il colonnello Attilio Iodice, comandante provinciale della Guardia di Finanza, affiancato dal tenente Matteo Giardi, responsabile interinale della Compagnia di Brescia - sono regolamentati da una rigida disciplina che ne prevede un preciso contingentamento. Qui siamo di fronte al sequestro di quantità industriali detenute in eccesso. E ciò non è consentito dalle legge».

La «battaglia» in previsione di Capodanno è appena iniziata. Le Fiamme Gialle non si fermano e proseguono la loro attività. «I controlli - conclude il colonnello Iodice - continueranno e verranno intensificati su tutto il territorio della provincia».
Obbiettivo: botti in eccesso, fuochi d’artificio illegali e clandestini. Non sono tempi per la «bomba di Maradona».

dal Giornale di Brescia
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