Risponde la sindaca
A proposito di livelli delle acque del Lago d’Idro, la sindaca di Idro Augusta Salvaterra risponde alle affermazioni della Copagri apparse sul Giornale di Brescia. Lo fa con una lettera al Direttore del giornale stesso.

A proposito di livelli delle acque del Lago d’Idro, la sindaca di Idro Augusta Salvaterra risponde alle affermazioni della Copagri apparse sul Giornale di Brescia. Lo fa con una lettera al Direttore del giornale stesso.
Pubblichiamo volentieri.

«Scrivo in merito all’intervento della Copagri di Brescia apparso sulle pagine del suo Giornale in data 24 novembre relativo ai livelli delle acque del lago d’Idro.
La Copagri propone di fissare un livello di oscillazione delle acque maggiore rispetto a quello proposto dalla Provincia di Trento (un metro) ed anche di quello proposto dall’Autorità di Bacino (3,25 m) ed addirittura di ripristinare l’escursione prevista nella concessione scaduta nel lontano 1987.
Ma stiamo scherzando?

Anziché andare avanti, anziché trovare nuove proposte e nuove soluzioni al problema, si propone di tornare indietro di ben vent’anni!
I tempi per fortuna, sono cambiati, l’ambiente sta diventando un bene importante, salvaguardato dalla legge, mi riferisco in particolare al Codice dell’Ambiente entrato in vigore quest’anno e l’acqua è diventata una risorsa indispensabile, una fonte di sopravvivenza per tutti e sarà difesa e garantita soltanto grazie al cambiamento di mentalità, di sensibilità e di cultura che piano piano si fa strada a tutti i livelli.

Si sta infatti diffondendo un’etica che non è più di puro dominio, ma di responsabilità e questo è stato ribadito recentemente anche da Papa Ratzinger quando parla «del gemito della creazione causato dalle molteplici forme di abuso della terra» e la Chiesa italiana ha dichiarato il primo settembre la prima giornata per la salvaguardia del Creato.
Ricordo anche la riforma della Pac (Politica agricola comune) avvenuta in sede comunitaria al fine di passare da un sistema di esclusivo sfruttamento della risorsa ambientale ad una nuova forma di sfruttamento sostenibile.

Questa premessa per dire che non si può più pensare di depauperare e di distruggere un ambiente, in questo caso l’ecosistema del lago d’Idro, perché le aziende agricole devono sopravvivere.
Tutti dobbiamo sopravvivere: i contadini ma anche le popolazioni lacustri che si trovano a dover ripetere oggi le stesse richieste avanzate fin dal lontano 1929 e cioè di ottenere da parte dei fruitori dell’acqua del lago d’Idro un maggior rispetto di questo preziosissimo, bene nonché il risarcimento dei danni subìti dal territorio.

Quindi invito tutti coloro che sono interessati all’uso della risorsa idrica a ragionare in modo nuovo, non sempre e solo a favore dell’una o dell’altra parte.
L’agricoltura dovrà cambiare metodo di irrigazione, dovrà, se necessario, cambiare tipo di coltura e l’energia elettrica dovrà essere prodotta usando fonti diverse dall’acqua.

È difficile per il mondo dell’agricoltura e per l’Enel accettare tutto ciò, ma il futuro si muove in queste direzioni.
Anche noi auspichiamo che termini al più presto questo clima di provvisorietà che danneggia tutti, che la Regione Lombardia e la Provincia di Trento stipulino quanto prima l’accordo di programma per la salvaguardia delle acque del lago d’Idro e del fiume Chiese con la definizione della regola, dell’ente gestore, della sistemazione delle opere di regolazione esistenti senza sperperare denaro pubblico per le nuove, mi riferisco alla cosiddetta terza galleria, e che si risarciscano i danni arrecati all’ambiente lacustre.

Nel frattempo accogliamo con favore la proposta della Provincia di Trento di blindare l’escursione del lago d’Idro a soli 100 cm, da 368 a 369 cm, vedendo in questo un primo passo verso la speranza di guarire le acque del nostro lago malato».

AUGUSTA SALVATERRA
Sindaca del Comune di Idro
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