Livelli, gli agricoltori rilanciano
Livelli dell'Eridio? Come nella concessione scaduta nel 1987, per avere piena disponibilità idrica in momenti di maggiore siccità'. Questa è l'idea della Copagri di Brescia in merito alla proposta del trentino di concederne un metro.

Anche la Copagri di Brescia, che raggruppa alcune centinaia di aziende bresciane, ha qualcosa da dire sulla proposta, avanzata dalla Provincia di Trento, di «blindare» l’escursione del lago d’Idro a soli 100 centimetri: da 368 a 369 metri.

«Diamo la nostra disponibilità - spiega il presidente Alessandro Baronchelli - per la ricerca di una soluzione rispettosa anche degli interessi degli agricoltori, che la proposta della Provincia di Trento sembrerebbe aver calpestato nel tentativo di blindare l’escursione del lago di soli 100 centimetri.
Se in alcuni periodi ciò è stato possibile, è solo perché Enel ha rilasciato più acqua da invasi posti a monte, proprio in forza degli obblighi assunti in relazione alla escursione di 3,25 metri stabiliti dall’Autorità di Bacino».

In termini economici, continua Baronchelli, «per l’agricoltura bresciana e mantovana la proposta della Provincia di Trento risulta devastante.
La resa per ettaro è già stata e sarà significativamente più bassa per quantità e qualità rispetto allo standard, mentre il costo per il servizio di una irrigazione più che precaria ha avuto, e avrà sempre più, un’incidenza pesantissima sui conti deficitari delle aziende agricole.
Ricordiamoci che l’acqua è un bene della collettività, e che i contributi che gli agricoltori pagano ai consorzi consentono il mantenimento in efficienza della rete idrica».

E allora: «Anche alla luce di quanto emerso durante quest’ultima stagione irrigua, chiediamo ai vari enti che hanno competenza sulle acque del lago d’Idro di adoperarsi, tra l’altro, affinché vengano risolti i problemi oramai arcinoti, come il rilascio dell’agibilità provvisoria della galleria di scarico di fondo del lago d’Idro in attesa della realizzazione delle nuove opere e la definizione del nuovo concessionario della regolazione del lago e l’assegnazione allo stesso di specifiche competenze».

È anche necessario, chiude Baronchelli, «che i vari enti prendano seriamente in considerazione la necessità di fissare un livello di oscillazione delle acque del lago maggiore rispetto a quello proposto dalla Provincia di Trento, ed anche di quello previsto dall’Autorità di Bacino (3,25 metri), così da dare piena garanzia di disponibilità della risorsa idrica nei momenti di maggiore siccità. Si tratta, insomma, di ripristinare l’escursione prevista nella concessione scaduta nel 1987, perché è nostra ferma intenzione difendere il diritto all’acqua per una giusta irrigazione e per la sopravvivenza delle nostre aziende».

(gaf)
dal Giornale di Brescia
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