Festa per i 400 anni di Santa Maria dei Terni
Per festeggiare i 400 anni dalla costruzione del Santuario di Sopraponte di Gavardo, fra l'8 e il 10 dicembre, è in programma anche una Sacra rappresentazione messa a punto lavorando sui verbali vescovili dell’epoca.

Nell’ambito dei festeggiamenti per i 400 anni dalla costruzione del Santuario di Santa Maria dei Terni di Sopraponte di Gavardo, è in programma anche una Sacra rappresentazione che un gruppo di appassionati nel luogo ha messo a punto lavorando per desumere il materiale della narrazione dai verbali dell’epoca redatti dalla commissione vescovile.

La rappresentazione verrà messa in scena nelle serate dell’8 e del 10 dicembre alle 20.30 all’interno della chiesa che viene conosciuta dai più come «chiesa di Santa Lucia».

«Non sarà uno spettacolo teatrale, nè una semplice rievocazione di fatti accaduti tanto tempo fa - spiegano gli organizzatori -, o la ricostruzione di una indagine istruttoria ecclesiastica di inizio ’600. E nemmeno una sorta di allucinazione collettiva.
I soprapontini daranno invece vita, corpo, voce e cuore ai loro antenati lontani».
Nella rappresentazione verrà narrata una storia di vita e di fede.

Il 16 maggio 1605 veniva posta la prima pietra del Santuario di Santa Maria dei Terni di Sopraponte.
La comunità soprapontina si era impegnata a proprie spese a costruire la chiesa dedicata alla Vergine.
Si decise di edificarla nel luogo in cui sorgeva un’antica santella, allora in aperta campagna, lungo la strada che unisce Sopraponte e Gavardo.

«Quella santella - ricordano i promotori delle iniziative - custodiva un’immagine della Vergine in Maestà dipinta a fresco che aveva letteralmente messo in subbuglio il paese a partire dal 13 dicembre del 1603 con il susseguirsi di fenomeni straordinari e miracolosi (nelle cronache dell’epoca si ricorda ad esempio di un uomo che recuperò la vista, ndr) proseguiti fino al maggio del 1604. Eventi che centinaia di persone si erano rese disponibili a testimoniare di fronte alla Commissione di inchiesta vescovile presieduta dal Vicario foraneo di Gavardo, Monsignor Cristoforo Medici».

«I lavori - proseguono - furono portati a termine in breve tempo dato che, nella primavera del 1606, era già completato l’altare maggiore. L’immagine miracolosa venne quindi trasferita nella nuova chiesa».

Da quel tempo e per i secoli a venire grande fu la fama del santuario. Ne sono prova le evidenti testimonianze della prima ora e poi i tanti ex-voto che ne caratterizzano l’interno. Per non parlare della splendida cancellata ancora oggi ben visibile.
Secondo la tradizione fu portata al santuario direttamente dai fedeli di Bagolino giunti in pellegrinaggio. Dunque un santuario al centro della devozione e della religiosità della zona, senza dubbio tra i primi e più conosciuti nella comunità di Vallesabbia.

Paola Pasini
dal Giornale di Brescia