Gavardo adotta i carboni attivi
Nuovi impianti a carboni attivi per l’acquedotto comunale di Gavardo. A Guidi Lani, assessore ai Lavori Pubblici, abbiamo chiesto di descriverci le caratteristiche del nuovo impianto.

Nuovi impianti a carboni attivi per l’acquedotto comunale di Gavardo. A Guidi Lani, assessore ai Lavori Pubblici, abbiamo chiesto di descriverci le caratteristiche del nuovo impianto.

Il nuovo impianto è costituito da 3 filtri a carbone attivo. Ogni filtro può “trattare” circa 40 litri al secondo di acqua e questo consente una completa interscambiabilità degli impianti di filtrazione e dei pozzi, aumentando la flessibilità d’uso e garantendo la sicurezza anche nei casi di manutenzione o guasto di uno dei pozzi o dei filtri.

La realizzazione dell’opera ha richiesto l’ampliamento del fabbricato del “pozzo Sud” ed il rifacimento della cabina elettrica di media tensione al servizio dei tre pozzi. Inoltre sono state installate nuove apparecchiature per il controllo a distanza ed è stato completamente rifatto anche l’impianto di disinfezione a biossido di cloro.

Il costo complessivo dell’intervento è stato di € 299.546 (quasi 600 milioni di vecchie lire).
I filtri a carboni attivi servono per abbattere la quantità di composti alogenati come l’atrazina o la trielina presenti purtroppo nelle falde a causa dell’inquinamento dovuto alle attività agricole e industriali.

L’acquedotto di Gavardo è alimentato da 4 pozzi: uno è posto vicino al parco Amarcord (zona Ospedale) e “pesca “ ad una profondità di circa 12 metri mentre gli altri tre sono ubicati nella zona pedecollinare di via XXV Aprile e prelevano acqua ad una profondità variabile dai 30 ai 50 metri ed hanno una portata di circa 24 litri al secondo ciascuno.
L’acqua prelevata dai pozzi viene inviata mediante pompe ai serbatoi e quindi distribuita alle abitazioni.

Normalmente non è necessario che tutti i pozzi siano in funzione contemporaneamente ma la continua e crescente richiesta di acqua potabile, soprattutto nel periodo estivo, rendeva improrogabile l’adeguamento dell’impianto dei filtri a carboni attivi installato prima dell’acquisto del pozzo chiamato “Scalfi”.
Infatti l’entrata in servizio di quest’ultimo pozzo ha garantito la possibilità di avere portate maggiori di acqua ma il “vecchio” impianto di filtrazione rappresentava una “strozzatura” della rete.

La nuova normativa entrata in vigore nel dicembre 2003 ha opportunamente abbassato i limiti tollerati per la presenza degli inquinanti sopra citati portandoli da 30 a 10 microgrammi per litro e anche se il limite più restrittivo era già di fatto rispettato abbiamo ritenuto importante cercare di ridurre il più possibile vicino allo zero questi valori.

Il continuo monitoraggio della qualità dell’acqua effettuato dall’A.S.L. e dal gestore dell’acquedotto (Valgas) confermano questa tendenza.
In questo tipo di impianti è importante il controllo periodico e la manutenzione deve essere programmata ed anche queste esigenze sono state tenute in considerazione.

Per il futuro prossimo sono previsti altri importanti interventi sulla rete di distribuzione dell’acqua, per rifare tratti di acquedotto vecchi e quindi ridurre la perdite, per garantire l’erogazione necessaria a zone di nuova urbanizzazione e per evitare i disagi che a volte ancora si verificano in alcune zone periferiche del paese.

Molti di questi disagi però potrebbero benissimo essere evitati se tutti usassimo con grande rispetto e “parsimonia” la risorsa acqua: durante l’estate qualcuno resta “senza acqua” perché altri innaffiano orti e giardini al di fuori degli orari consentiti! Pensiamoci.

Guido Lani
1110FiltriCarbone.jpg