l'assistenza domiciliare integrata
di Ubaldo Vallini

Se tutto funziona alla perfezione i margini operativi saranno prossimi allo zero, altrimenti ci rimettiamo. Ma non importa perché quello che stiamo facendo è investire sul futuro delle persone, quelle più fragili per di più...

Se tutto funziona alla perfezione i margini operativi saranno prossimi allo zero, altrimenti ci rimettiamo. Ma non importa perché quello che stiamo facendo è investire sul futuro delle persone, quelle più fragili per di più”.
Massimo Cavagnini, direttore generale di Valle Sabbia Solidale non ha dubbi sulla bontà dell’iniziativa che è stata presentata nei giorni scorsi nella sede della Comunità montana: Adi, ovvero Assistenza Domiciliare Integrata, questo è il suo nome.

Un servizio già presente in valle, la novità sta nel fatto che ad ottenere l’accreditamento dall’Asl necessario per poter proporre il servizio è stata una società di servizi sociali che mette insieme il settore pubblico, 51% Comunità montana più 27% Comuni del Distretto Asl n°12 della Valsabbia, con il Privato Sociale rappresentato dalla Fondazioni che operano sul territorio valsabbino e da alcuni Consorzi.

“E’ la risposta tutta valsabbina al progressivo trasferimento di competenze dall’Asl ai Comuni in materia di assistenza sociale – ha detto l’assessore comunitario di riferimento Roberto Scandella, presente per l’occasione insieme al presidente comunitario Ermano Pasini e al presidente di Valle Sabbia Solidale, il gavardese Virgilio Magnolini -. Fondando Valle Sabbia Solidale la passata amministrazione ha dato il giusto input con il quale superare le grandi difficoltà in cui si sono ritrovati i Comuni, soprattutto quelli più piccoli della Valle Sabbia. Un contenitore che un po’ alla volta noi ora stiamo riempiendo e che ci permette di affermare che, anche nel campo del sociale, la nostra realtà valligiana si ritrova un passo davanti alle altre”.

Fino allo scorso mese di settembre l’Adi in Valle Sabbia veniva gestita solo dalla Cooperativa sociale Il Pellicano di Brescia.
Dal 2 di ottobre il servizio viene offerto anche da Valle Sabbia Solidale e sono già una ventina i “clienti” che hanno chiesto di usufruirne.
“Un servizio che punta sulla qualità dell’offerta, garantita da partner operativi che più affidabili non si può” ha aggiunto Cavagnini.

A gestire il servizio ci penderanno le Fondazioni socie di Valle Sabbia Solidale che sono le Rsa e le Onlus che già si occupano dela gestione delle Case di riposo di Bagolino, Nozza, Odolo, Sabbio, Vobarno e Roè, enti conosciuti e particolarmente apprezzati per il loro impegno sul territorio.

Il servizio di assistenza domiciliare integrata viene erogato in favore di soggetti parzialmente, temporamneamente o totalmente non autosufficiente che hanno bisogno di prestazioni mediche, infermieristiche, riabilitative, socio-assistenziali continuative.
Consente alla persona in trattamento di rimanere il più possibile nel proprio ambiente abituale di vita.
L’utente direttamente, oppure un suo familiare, per attivare il servizio Adi deve rivolgersi all’assistente sociale del Comune, al Distretto, al proprio medico di medicina generale o a quello dell’ospedale se è ricoverato, oppure direttamente alle case di riposo.
La richiesta viene valutata dall’Ufficio di Valutaione Multidimensionale del Distretto che decide se attribuire o meno il “voucer-credit” che viene erogato dalla regione.
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