in memoria dei Ribelli per amore
di val.

E' per domenica prossima, 8 settembre, il tradizionale appuntamento con la memoria di quanto è accaduto sessantuno anni fa, quando i “ribelli per amore” contribuirono con il loro sacrificio alla liberazione dell’Italia dal fascismo.

La memoria ritorna a Barbaine questa seconda domenica di ottobre. Torna a sessantuno anni da quando i “ribelli per amore” - uomini, donne, giovani e meno giovani - combattendo valorosamente sulle montagne valsabbine contribuirono alla liberazione dell’Italia dall’esercito nazi-fascista.

“Fin che ci sarà uno solo di noi ancora vivo, nessuno potrà dimenticare quanti sacrifici sono stati necessari per conquistare libertà e democrazia” ha ribadito più volte il presidente provinciale delle Fiamme Verdi Ermes Gatti.

A dar manforte a questo suo nobile proposito, che per tanti decenni ancora risulta tuttavia difficile da mantenere, ecco che vengono incontro le vecchie e le nuove tecnologie: “Ribelli Brigata Perlasca”, il film girato in pellicola da Angio Zane che ripercorre quelle vicissitudini, le documenta e ne riporta le testimonianze.
Un film restaurato e da poco disponibile in comodi Dvd.

“Per fare in modo che noi nonni possiano ancora raccontare a lungo le storie che ci videro ragazzi” ha sintetizzato il regista salodiano.

Finchè si può, intanto, si commemora: l’appuntamento è per domenica 8 ottobre alle 10 quando, partigiani e partigiane, sostenitori degli ideali della Resistenza e associazioni Fiamme Verdi ed Anpi, dopo la posa della corona al monumento dei caduti si trasferiranno al Santuario di Barbaine.

Nell’antica chiesetta recentemente restaurata, il cappellano delle Fiamme Verdi don Riccardo Vecchia officerà la messa solenne. Subito dopo la commemorazione ufficiale all’esterno della chiesa, dove un monumento con trentacinque cippi di marmo ricorda i partigiani della “Brigata Perlasca” caduti in battaglia su queste montagne. Qui interverranno il sindaco di Pertica Alta Denis Zanolini ed il presidente della Comunità montana Ermano Pasini.

Parola alle istituzioni, dunque, prima di lasciare spazio all’intervento commemorativo dello storico Alfredo Bonomi e ai ricordi di Ermes Gatti, convinto ora più che mai della necessità di testimoniare l’esperienza partigiana “perché libertà e democrazia non sono valori acquisiti e basta, sono conquiste da difendere ogni giorno”.
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