annega nel chiese 66enne di Teglie
di Ubaldo Vallini

Il primo a vederlo è stato Renato. Gli sembrava un fagotto quello che scendeva scorrendo placido insieme alla corrente del Chiese. Aveva appena oltrepassato il ponte Vecchio di Vobarno...

Il primo a vederlo è stato Renato. Gli sembrava un fagotto quello che scendeva scorrendo placido insieme alla corrente del Chiese. Aveva appena oltrepassato il ponte Vecchio di Vobarno:

“Poi ho guardato meglio e mi sono accorto che doveva essere una persona, a faccia in giù e con le braccia allargate – continua l’uomo nel suo racconto -. Ho richiamato l’amico che avevo appena salutato, poi la gente che camminava dall’altra parte del fiume perché quel corpo scorreva vicino a loro, ma quelli non vedevano e non sentivano, maledetto traffico. Allora ho telefonato al 118, a polizia e carabinieri... e intanto camminavo per non perderlo di vista.

Prima della passerella pedonale il corpo si è fermato un po’ contro la travata, sembrava indeciso se scendere nel fiume o prendere per la sarriola, poi ha infilato il canale sulla sua destra e al vigile che ho incontrato prima della passerella pedonale ho detto che era il caso che andassero a prenderlo dove c’è la griglia della centrale elettrica di Pompegnino”.

Renato ha accompagnato quel corpo fino a dove aveva ipotizzato si sarebbe fermato e assicura: “Non un cenno, non un movimento che facesse pensare che fosse ancora vivo, sennò io o qualcun altro ci saremmo tuffati per aiutarlo”.

E’ morto così Antonio Castellani, 66enne originario di Teglie che da alcuni anni era ospite autosufficiente in uno dei miniappartamenti serviti dalla Casa di Riposo Irene Rubini Falck di Vobarno, dopo una vita senza famiglia trascorsa in parte come emigrante all’estero.
Alle 8 e 30 gli avevano servito la colazione e gli avevano consegnato le due sigarette che era solito fumarsi facendo un giro in paese. Ed è così che lo ricordano in molti, con la sigaretta in bocca e un cappello calcato in testa. Un buon tipo, frequentatore abituale del circolo anziani di Vobarno dove non disdegnava di farsi qualche bicchiere di vino rosso.

Nessun dubbio, a sentire il medico igienista che ne ha constatato il decesso, riguardo alla causa della morte: annegamento.
Quanto al come sembra destinato a rimanere un mistero, anche se non è da escludere la tesi del malore improvviso che gli sarebbe venuto proprio dalle parti di Ponte Vecchio, una volta sceso su una pedana in riva al fiume raggiungibile con una scaletta.

L’hanno recuperato, bloccato nella griglia della centrale Asm di Pompegnino, i Vigili del Fuoco di Salò che si sono fatti aiutare dai colleghi sommozzatori di Milano che in questi giorni sono ospiti sul Garda. Con loro sono intervenuti gli agenti della polizia Locale del consorzio valsabbino e i carabinieri di Vobarno e di Salò per le indagini.

La salma di Antonio Castellani, dopo il riconoscimento da parte di una sorella, è stata ricomposta nell’obitorio di Gavardo in attesa del nulla osta per la sepoltura.
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