13 Agosto 2009, 07.22
Gavardo
La Memoria

Il nosocomio raddoppia

di Ubaldo Vallini

Con un annetto di ritardo, rispetto agli auspici profusi ad aprile dello scorso anno dall’allora direttore generale Mauro Borelli, i lavori per l’ampliamento dell’ospedale di Gavardo potranno finalmente prendere il via.

Con un annetto di ritardo, rispetto agli auspici profusi ad aprile dello scorso anno dall’allora direttore generale Mauro Borelli, i lavori per l’ampliamento dell’ospedale di Gavardo (investimento da 31,5 milioni di euro) potranno finalmente prendere il via. L’annuncio è di questi giorni, arrivato con una nota dell’Azienda ospedaliera di Desenzano che dichiara l’aggiudicazione in via provvisoria dei lavori relativi da parte di Infrastrutture Lombarde Spa, la società interamente partecipata dalla Regione.
Per il via libera definitivo bisognerà attendere fine mese però, dopo la verifica del possesso dei necessari requisiti da parte della ditta aggiudicataria.
 
Ad ogni modo l’entusiasmo in Aod è alle stelle: “Siamo molto soddisfatti di aver ricevuto l’aggiudicazione dei lavori e di riuscire quindi ad avviare il cantiere per gennaio 2010 – ha commentato il direttore generale Mara Azzi -. L’ampliamento della struttura permetterà di rendere gli spazi dell’ospedale più funzionali e di razionalizzare i percorsi interni con contestuale riassetto delle attività sanitarie erogate, nel rispetto delle norme di accreditamento”.
 
Appuntamento col 2013
Ci vorranno tre anni di lavoro, prima che il nuovo cantiere possa aggiungere una nuova palazzina di cinque piani, per una superficie totale di circa 10 mila metri quadrati, all’edificio attuale.
Non sarà semplice gestire quel cantiere, che chiuderà una delle attuali uscite, cambierà i percorsi da e verso il Pronto Soccorso, richederà adeguamenti strutturali importanti. Per rendere l’idea di quale sarà il cambiamento per il nosocomio “La Memoria”,  basti sapere che l’attuale superficie “calpestabile” dei reparti è di circa 15 mila metri.
 
Quasi un raddoppio, insomma, con le due strutture che saranno interconnesse fra loro con l’allungamento dei corridoi. Il progetto complessivo comporterà la variazione dell’intero assetto funzionale dell’ospedale: nel nuovo corpo fabbrica saranno ricavati gli spazi da destinare al Pronto Soccorso, alle degenze per cardiologia, ginecologia, ortopedia e chirurgia.
Da duecento posti letto accreditati, circa, si passerà a 300. Ma soprattutto potrà essere ultimato quel processo di ammodernamento che renderà la struttura gavardese, finalmente, un nosocomio per acuti dotato di un Dipartimento Emergenza e Accettazione debitamente attrezzato: già da qualche mese funziona il reparto di terapia intensiva, ci sarà anche la rianimazione.
 
L’obiettivo, insomma, è quello di non dover più dichiarare il trasferimento dei pazienti “a causa della gravità delle ferite” ad altri ospedali più attrezzati.
Del resto il nosocomio gavardese si rivolge ad un bacino d’utenza di circa 130 mila cittadini della Valle Sabbia e di parte del Garda.

 



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