28 Luglio 2009, 07.12
Gavardo
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Piccoli profughi Saharawi al «La Memoria» di Gavardo

L'ospedale di Gavardo accoglie alcuni bimbi africani. Per loro controlli medici, esami diagnostici e visite specialistiche

Grande attesa in questi giorni all’Ospedale di Gavardo per l’arrivo dei 6 bambini del popolo Saharawi provenienti dai campi profughi situati nella zona occidentale del Sahara, in territorio algerino.
Si tratta di una parte del gruppo di 20 piccoli che per due mesi vivranno in Italia, tra Gavardo e Grottammare, in Provincia di Ascoli Piceno, grazie al progetto di solidarietà internazionale promosso dall’Associazione marchigiana “Rio de Oro†che vedrà impegnato il locale Gruppo Scout e l’Associazione Volontari Gavardesi e si svilupperà con il fondamentale supporto dell’amministrazione Comunale e di numerosi singoli cittadini che presteranno il loro aiuto per garantire loro un soggiorno sereno.
           
I bambini avranno la possibilità di  usufruire, presso l’Unità Operativa di Pediatria - diretta dalla Dott.ssa Donatella Cattarelli - di visite pediatriche, esami diagnostici e, considerate le importanti patologie che presentano, anche di visite specialistiche neurologiche pediatriche utili a inquadrare meglio la loro malattia.
 
“L’Azienda Ospedaliera ha accolto favorevolmente la richiesta pervenuta dal Gruppo di accoglienza che ospiterà i bambini - ha dichiarato la Dott.ssa Mara Azzi Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera - e siamo lieti di offrire loro l’opportunità di sottoporsi a visite mediche ed esami. È indubbiamente importante far vivere loro un bel periodo di vacanza in Italia, ma crediamo sia ancor più importante, contribuire in modo attivo alla loro salute, per garantire una vita migliore e un futuro sereno.â€
 
Il popolo Saharawi vive infatti ormai da anni in condizioni critiche su un territorio difficile dove le temperature nei mesi estivi raggiungono 50 gradi e nei mesi più freddi toccano lo zero, costretto da più di trent’anni all’esilio a causa di una complessa e irrisolta situazione internazionale che lo priva della sua terra, il Sahara Occidentale.
In queste condizioni di vita sfavorevoli e molto difficili anche dal punto di vista igienico-sanitario, è frequente il manifestarsi di patologie infantili anche di una certa gravità.
 
fonte: comunicato stampa

 



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