“Addì 31 marzo giorno di venerdì”

Non è passato nemmeno un mese dalla pubblicazione della biografia del patriota bresciano Alessandro Monti, che il Liceo “Enrico Fermi” torna alla ribalta con la pubblicazione di un nuovo quaderno: “Addì 31 marzo giorno di venerdì”.

Si tratta di uno studio che cerca di leggere e di analizzare, alla luce dei documenti storici disponibili, un fatto d’armi avvenuto alle porte di Salò appunto nel pomeriggio del 31 marzo 1797. Protagonisti da una parte gli insorgenti salodiani e valsabbini rimasti fedeli alla Serenissima e dall’altra le truppe della Repubblica bresciana, giacobina e filofrancese:

«L’episodio – ci racconta il prof. Fabrizio Galvagni che, assieme al prof. Chiodini, ha curato il progetto – si inquadra negli eventi della prima Campagna d’Italia. Del fatto d’armi (una settantina di morti, quasi tutti bresciani) ci parlano ben dodici documenti, alcuni coevi, altri scritti nei decenni successivi; alcuni pubblicati ed altri manoscritti. I ragazzi delle classi IV e V C scientifico, nell’arco di poco più di un anno, hanno compiuto un lavoro di lettura e di analisi dei documenti ed hanno tentato di ricostruire l’episodio».

In breve: forte del sostegno francese, un gruppo di “giacobini” bresciani caccia il Provveditore veneto e proclama la Repubblica; la Riviera in un primo tempo subisce l’imposizione delle armi brescian, poi ci ripensa e caccia i rivoluzionari. Brescia invia allora il generale Fantuzzi e il generale Gambara che stringono Salò d’assedio. Mentre ancora si stanno intavolando trattative, come nel più classico degli western, dalla Valsabbia calano i montanari rimasti fedeli a Venezia e fanno strage dei giacobini bresciani, liberando Salò dall’assedio.

«La parte più interessante del lavoro – continua Galvagni - è stata proprio la ricerca sui documenti; in particolare i ragazzi sono stati affascinati dai manoscritti che hanno avuto modo di consultare presso la Biblioteca Queriniana».

Il quaderno è tra l’altro corredato da numerose riproduzioni dei documenti consultati e da un piccolo album fotografico che testimonia il lavoro dei ragazzi: «La ricerca ci ha coinvolto anche perché il fatto in questione è accaduto nella cittadina che ospita la nostra scuola e dove molti di noi abitano», ci dice uno degli studenti protagonisti dell’attività.

Progetti futuri? «Le idee – conclude il professore – sono tante; dipende dal tempo e dai finanziamenti disponibili; l’interesse invece non manca ed i ragazzi generalmente rispondono a queste iniziative con molto più entusiasmo di quanto si possa pensare».

In foto alcuni alunni alla Queriniana e il quadro degli insorgenti

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