18 Giugno 2009, 07.00
Odolo
Bilanci aziendali

«Entra», un anno da dimenticare

La spa di Odolo chiude in «rosso» per 8,7 mln, da qui la scelta della messa in liquidazione.

Negli ultimi mesi la società odolese ha scelto la strada della liquidazione, accompagnata dalla volontà di cessare l’attività (salvo novità ulteriori), legando la scelta alle difficoltà di mercato con le inevitabili ricadute sui conti.

Un quadro che, per la Entra spa di Odolo (oltre 40 dipendenti), trova conferma nel bilancio 2008 depositato in Cdc.

La Entra (settore della maniglieria) l’anno scorso ha realizzato ricavi per 10,005 milioni di euro contro gli 11,136 mln di dodici mesi prima. Il calo su base annua - si legge nella relazione, firmata dal presidente Luca Zacchi - si attesta al 10%, ma nel periodo ottobre-dicembre la riduzione rispetto allo stesso periodo del 2007 è stata del 28%. L’azienda ha archiviato l’esercizio con un «rosso» di 8,762 milioni di euro (l’anno prima la perdita era stata di poco superiore ai 19 mila euro), di dimensioni tali - viene sottolineato - da azzerare il patrimonio e da generare un deficit patrimoniale di oltre 3,421 milioni di euro.

Nella relazione gli amministratori ricordano anche la politica espansiva, intrapresa negli anni precedenti e sviluppata in quattro direzioni, che però non ha dato i risultati auspicati: scorporo di alcuni business e conferimento a società partecipate che avevano l’obiettivo, con partner di minoranza, di integrarli con attività industriali affini; costituzione di commerciali all’estero con partner locali; costituzione, con altri operatori del settore, di società specializzate in alcune lavorazioni così da aumentare la competitività dei reparti; costituzione di una società in Tunisia (Tunital sarl), controllata da Entra, con l’obiettivo di realizzare un impianto produttivo in quel Paese: operazione, quest’ultima, che ha evidenziato «una criticità soprattutto dal punto di vista finanziario» ed ha portato alla svalutazione della quota.

L’anno scorso - viene anche ricordato - la spa ha approvato un piano industriale che, tra l’altro, prevedeva l’apporto di mezzi freschi, avvenuto solo parzialmente.

Fonte Bresciaoggi



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