Lenta quella delle chiese di Roè

Emergono scetticismo e insieme fiducia dalle considerazioni di don Angelo Treccani, da 13 anni parroco di Roè Volciano, quando parla della situazione delle tante chiese del territorio chiuse a causa del terremoto.
«I lavori avviati - ricorda il religioso - dovrebbero portare alla riapertura della parrocchiale di San Pietro in Vincoli, la principale e la più antica, entro la fine di giugno, in occasione della festività dei santi Pietroe Paolo. Ma abbiamo qualche dubbio che si riesca a mantenere l’impegno».

Ma se sui tempi di completamento delle opere per la parrocchiale don Angelo non è ottimista, appare più tranquillo a proposito del tema finanziario: «I lavori comporteranno una spesa di quasi un milione di euro, che verrà coperta dal contributo regionale per il 70-75%. Per il resto della cifra si deve attingere nella nostra comunità: la raccolta è già stata avviata e procede bene. Un’impresa difficile ma che ci vede tutto sommato fiduciosi; anche in virtù della generosità sempre dimostrata dai miei parrocchiani».
Parrocchiale a parte, la «rinascita religiosa» di Roè Volciano dopo il terremoto è un problema davvero serio, visto che ancor oggi tutte e sette le chiese del territorio comunale sono danneggiate e inagibili, e dato che i fedeli, per frequentare le funzioni, devono servirsi della Scar (il Centro di formazione professionale) dei Tormini.

«La scuola - continua il parroco, arrivato a Roè da Villanuova - è una soluzione ottimale: ospita nel suo grande salone un tempio temporaneo con l’altare portato sul posto per l’occasione, e l’ambiente è grande, accogliente e riscaldato, con 350 comodi posti a sedere e un ampio parcheggio. Ma fa piangere il cuore, perchè ai miei fedeli manca la particolare atmosfera religiosa del tempio vero».
A fine restauro, don Angelo pensa di conservare in San Pietro in Vincoli i segni dei danni lasciati dal sisma; come segno della memoria. E sempre sperando che la chiusura del cantiere arriva veramente nei tempi annunciati.

E per il resto? I disagi dei circa quattromila fedeli distribuiti negli 8 agglomerati di Agneto, Gazzane, Liano, Volciano, Roè, Tormini, Rucco e Trobiolo, non hanno per ora avuto risposta.
«Sono fuori uso e chiuse anche la chiesa della Visitazione a Tormini - conclude il religioso - quella di San Rocco a Liano e quella dell’Ascensione a Volciano; la Santissima Trinità a Trobiolo, la chiesa della Madonna del Brizzo e quella di San Giovanni in Gazzane. Ttutti luoghi di preghiera svuotati a partire dal 24 novembre 2004. Per tornarci servirebbero altri 3 milioni di euro. Dove trovarli?».

Massimo Pasinetti da Bresciaoggi

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