Piatti conferma il tavolo istituzionale

Il livello del lago d’Idro continua a salire. Ieri pomeriggio ha raggiunto quota 367,40 ed è ormai questione di centimetri perché possa finalmente raggiungere le paratoie e gettarsi nel Chiese, come non gli capita da quasi 20 anni. Intanto le questioni dell’Eridio saranno oggetto di un tavolo tecnico/politico voluto dal Ministero dell’Ambiente che ha coinvolto anche la regione Lombardia: “La conferma è arrivata dall’on. Gianni Piatti, il sottosegretario all’Ambiente che ci ha fatto visita alcune settimane fa – ci ha detto il sindaco di Idro Augusta Salvaterra -. C’è la volontà da parte del Governo di riportare serenità istituzionale all’intera vicenda e sarà quella anche l’occasione per dialogare del problema con il mondo agricolo per evitare che si possa riproporre una guerra fra poveri”. Fra gli obiettivi delle istituzioni c’è quello del raggiungimento di un’intesa capace di determinare regole valide per la tutela della risorsa idrica, argomento di stretta attualità non solo sull’Eridio. Del lago d’Idro se n’è occupata ieri anche Legambiente Lombardia, con un comunicato stampa firmato dal presidente Damiano Di Simile e da Rossano Bolpagni, ecologo del sodalizio di ecologisti oltre che cittadino rivierasco dell’Eridio: “La pioggia, oltre ai provvedimenti assunti a livello regionale sotto la pressione di comitati ed ambientalisti, permetteranno finalmente all’acqua di uscire dal suo sfioro naturale – hanno scritto -. Ma non è davvero il caso di abbassare l’attenzione e non solo perché è molto probabile che l’emergenza si ripresenterà la prossima estate, quando l’agricoltura reclamerà acqua per l’irrigazione”. “Sul lago d’Idro, infatti, non c’è solo un problema di quantità dell’acqua – aggiungono -. L’Eridio rischia di trasformarsi in una fogna a cielo aperto se non saranno assunti provvedimenti urgenti di risanamento”. Secondo Legambiente, “il lago d’Idro dev’essere considerato un’area di emergenza ambientale, perché a rischio è anche la salute dei residenti e turisti e l’economia dei Comuni rivieraschi”. Fra le priorità indicate da Legambiente: riscrivere le regole di utilizzo del lago per garantire il deflusso costante alla quota naturale di sfioro; completare la rete di collettamento degli scarichi a lago e migliorare la depurazione di quelli trentini; adeguare le opere idrauliche di regolazione ai nuovi obiettivi gestionali. “Intanto godiamoci il raggiungimento di un importante obiettivo” dicono i coordinatori del presidio “11 gennaio”, che si riuniranno domani alle 18 (domenica) per decidere quando festeggiare il loro lago che torna ad uscire dal Chiese.

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