Testimonianze partigiane nella Valle del Caffaro

«Pieno di cultura» a Bagolino per la presentazione del libro di Tiziano Ratti «Testimonianza partigiana a Bagolino, nella Valle del Caffaro e a Ponte Caffaro».

Anche il Comune valsabbino ha sposato l’iniziativa, promossa dalla Regione, di aprire musei, biblioteche e luoghi di pregio per incontri e spettacoli ed ha organizzato sabato scorso una conferenza con l’autore d’un libro interamente dedicato alle formazioni partigiane della piccola valle tra Brescia e Trento.

Nella sede della Pro loco del paese, Tiziano Ratti ha raccontato alcuni episodi raccolti nel volume, che riporta numerose immagini e documenti dell’epoca, specificando che «la memoria di quei fatti sarà la nostra memoria, da ricordare ai nostri figli perché ciò che accadde allora, la deriva illiberale e l’affermazione della dittatura, non accada mai più». In Valsabbia nacquero molti gruppi partigiani, come il Tita Secchi, la Banda Giacomino, la Brigata Monte Suello o la Brigata Dante, che il 6 ottobre del 1944 fu oggetto di un’imboscata in un cascinale della Valle Dorizzo: otto elementi del gruppo e due carbonai furono seviziati, feriti alle gambe e poi bruciati vivi.

Alla presentazione del libro di Tiziano Ratti sono intervenuti anche il professor Luigi Bianchi e l’assessore di Bagolino Giovanni Giacomolli, che ha voluto evidenziare i meriti d’una conferenza che ha dato l’opportunità di ricordare la storia attraverso la minuziosa raccolta di documenti. «Abbandonare preconcetti e vecchi retaggi - ha dichiarato - può aiutarci a favorire la memoria dei veri significati di democrazia e libertà; significati strettamente legati alla Resistenza».

m. av. dal Giornale di Brescia

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