Si è spenta la violoncellista Maria Leali

Si è spenta nei giorni scorsi a Milano Maria Leali, violoncellista valsabbina di fama internazionale. Partita dalla Valle per studiare, prima a Brescia poi al conservatorio «G. Verdi» del capoluogo lombardo, ha sempre mantenuto un forte legame con il proprio territorio: ogni anno trascorreva i mesi estivi a Livemmo di Pertica Alta, paese d’origine del nonno materno, il cavalier Angelo Piccini, personalità di spicco del panorama valsabbino d’inizio Novecento.

Nel 1989 costituì nel borgo perticarolo, con l’aiuto di alcuni volenterosi e con il supporto del marito Ernesto Mascitelli, professore emerito dell’università di Pavia, l’associazione musicale «A Zeta», con la quale inaugurò una vivace stagione culturale. Con l’appoggio dell’associazione e dell’Amministrazione comunale di Pertica Alta, recuperò i canti della tradizione popolare («Messa degli Angeli»), organizzò concerti e seppe dar vita a un festival pianistico di risonanza. Di più: grazie al suo entusiasmo e alla sua passione per la cultura, creò a Livemmo le premesse per la nascita di un gruppo di lettura che fornì un apporto decisivo alla costituzione della biblioteca comunale di Pertica.

Nata a Nozza di Vestone nel 1927, dopo il diploma in violoncello iniziò la sua importante carriera musicale come prima parte dell’Orchestra dell’Angelicum di Milano; trasferitasi a Roma entrò nell’Orchestra sinfonica di Santa Cecilia. Contemporaneamente fu impegnata in un’intensa attività concertistica sia in piccoli gruppi da camera (trio, quartetto) sia come solista esibendosi tanto in Italia quanto all’estero. Suoi concerti furono trasmessi dalla radio svizzera, tedesca, belga e dalla Rai. Incise per la casa discografica Rca.

Nell’ultima fase della sua carriera si dedicò in particolare all’insegnamento, ricoprendo la cattedra del suo strumento prima al Conservatorio di Brescia poi, dal 1975 al 1996, al Conservatorio di Milano, tenendo anche corsi estivi d’interpretazione in Francia, Giappone e in Sudafrica. Nella veste di didatta seppe formare negli anni generazioni di violoncellisti. Si dedicò inoltre all’attività pubblicistica con articoli e saggi inerenti la musica, con particolare riguardo all’interpretazione violoncellistica, collaborando con riviste specializzate come «Laboratorio Musica», «Alfabeta» e il bimensile «Brescia Musica».
Da un decennio era impegnata nella diffusione della musica classica attraverso l’organizzazione di concerti singoli e stagioni musicali.

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