I centosei dell'Italia

Si festeggiano i primi 106 anni, ma ne ha ben più. Si parla dell’ex piroscafo Italia, festeggiato questa domenica a Desenzano.
La sua carriera ha inizio sul lago maggiore Maggiore nel 1826, con trazione a vela. Poi la trasferta sul Garda per una prosecuzione di carriera che dura fino ad ora.
Trasportato smontato sui carri via terra, viene poi rimontato e nel 1862 varato col nome di “Benaco secondo”.
Cambiò nome nel 1866 con Sirmione, arricchendosi delle ruote laterali per il movimento, un ricordo al fiume Missisipi, cosa che rende l’imbarcazione oltremodo affascinante. A quel tempo trasportava ben 300 persone.
La carriera sul Garda inizio con il trasporto armi e viveri per i Garibaldini fino a Gargnano, per questo motivo fù anche attaccato e sequestrato dagli Austriaci, poi reso ai legittimi proprietari dopo la Terza guerra d’Indipendenza.
Il 10 maggio 1909 diventò motonave Italia, il primo viaggio per prova avvenne fino a Riva.
Ne è passata di acqua sotto il ponte. Non mancò nemmeno l’incidente diplomatico, al confine austriaco di Riva del Garda, quando il piroscafo arrivò con la bandiera tricolore al vento: I festeggiamenti spontanei al porto furono male interpretati da Clemente Copacin, a quel tempo capo della dogana, che scambiò l’attracco per un’invasione di tipo militare

Viaggiare con l’Italia fino a Riva costava 5 Lire .
Salendo a bordo si respira aria da museo anche se la cabina comandi è tecnologicamente attrezzata con i più moderni mezzi di navigazione.
Mi pare di poter paragonare la motonave Italia ad un lord inglese: riservato ed elegante, aristocratico e silenzioso.
Il pavimento è in legno lucido come gli infissi, a poppa si trova il timone a razze, con l’acceleratore per l’avanti tutta. Il movimento è lento, ma deciso e ritmico. Le pale che accarezzano l’acqua, viste dall’interno, creano un quadro sempre diverso. Gli arredi del ponte, a volte in pelle, sono nello stile del tempo: sobri e pratici, intonati all’ambiente circondante, a volte con salette riservate per gustare il tè in viaggio.
Il motore in movimento scandisce il ritmo del tempo, purtroppo con un po’di fumo, al centro del salone il bar sempre ben fornito ed ospitale, sulla scalinata principale, l’intarsio di una rosa dei venti.
Per andare con la motanave Italia non bisogna avere troppa fretta, nel tempo di un giorno una mini crocera con varie tappe, ognuna una città diversa, con viste incantevoli del lago. Non mancano relax e buonumore.
Un libro fra le mani, seduti in panchina sul pontile, complici il sole e l’arietta lacustre, si potrà vivere una pagina di storia contemporanea, un nodo con il passato ed il recente.

Nerino Mora.

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