Il Comune si affida agli occhi elettronici

Anche a Sabbio Chiese la sicurezza è tema che scotta. Ma ora arrivano un «ponte radio», installato alla Rocca, e una decina di telecamere messe in circuito, 2 indicatori di velocità a Pavone e Sabbio Sopra (un terzo già è funzionante alla rotonda per Lumezzane, per chi arriva dalla galleria), i servizi di pattugliamento seral-notturni a cura dei vigili locali (Sabbio è consorziato con Idro, Agnosine e Odolo), ed il «tavolo d’incontro» creato tra vigili, Comune (sindaco ed assessore alla Sicurezza) e minoranza, con l’obiettivo di analizzare i problemi e trovare insieme soluzioni.

L’occhio del «Grande fratello» (con un contributo di 31.000 euro dalla Regione e 20.000 euro direttamente dal Comune) punta su Sant’Onofrio (qui la telecamera l’hanno già installata gli Alpini a loro spese e, funzionante da un anno circa, verrà fatta rientrare con le altre nel «ponte radio»), e sulla zona delle Vele, in forte espansione commerciale-produttiva; sul ponte vecchio (con sguardo sul municipio e la banca) e sulla rotonda di Pavone (qui ne saranno installate due); in zona oratorio (su richiesta del parroco don Giovanni Lamberti) e al Parco Avis (meta frequente di atti di vandalismo).

SI VUOLE poi proseguire (ma qui si è ancora nel campo delle volontà da concretizzare) sia presso l’area «scuole medie ed elementari» che nel decentrato Parco Fratta, e nell’area del Centro sportivo. In tutto, una decina. «La nostra intenzione - spiega l’assessore alla Sicurezza Onorio Luscia - è di proseguire per mettere sotto controllo anche altri parchi (dall’Anei al Bertella) ed altri punti ritenuti più a rischio. Le immagini registrate potranno poi all’occorrenza, grazie al ponte radio installato alla Rocca, essere visionate da chi di dovere, presso l’ufficio di Polizia locale all’interno del Municipio. Il tutto nel rispetto della privacy».

Poi, in stretta collaborazione tra le forze dell’ordine (sia i vigili che i carabinieri, tutti e 2 con «casa» a Sabbio), già oggi i pattugliamenti serali e notturni continuano, soprattutto con lo scopo di fare da deterrente: «Perché è meglio prevenire che curare».

Un’operazione-sicurezza che parte ora a spron battuto, dopo che dal 2004 molti dei «pensieri» amministrativi si erano puntati su altro, a causa del terremoto.
Ma visti i frequenti episodi di vandalismo che si registrano nei parchi sabbiensi, arriva l’ora della prevenzione.

Massimo Pasinetti da Bresciaoggi

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