Oggi l'ultimo viaggio di Ivan

Il nulla osta alla sepoltura, per le spoglie mortali di Ivan Bonincontri, l’operaio straziato a Sabbio Chiese dal braccio della gru che egli stesso stava manovrando, è arrivato nel giro di poche ore.
La sera stessa del giorno della disgrazia, infatti, l’autorità giudiziaria ha permesso il trasporto del feretro che ha potuto così raggiungere Tignale.
La camera ardente è stata allestita nella casa bianca di vicolo Alcide De Gasperi, nella frazione di Prabione, dove Ivan, che aveva compiuto quarant’anni in gennaio, viveva con la moglie Raffaella.

La comunità si farà stretta attorno alla famiglia, profondamente scossa per quanto è accaduto, accompagnandolo nel suo ultimo viaggio oggi a partire dalle 15.
Ancora non si è spento, nell’Alto Garda come in Valle Sabbia, l’eco della subitanea morte dell’operaio che lavorava alla Bdf di Manerba ed era molto conosciuto e stimato per la professionalità ed il carattere cordiale.
Per conto della sua zienda, giovedì mattina l’uomo aveva raggiunto con un camion attrezzato ad autogru la Italcave di Sabbio Chiese per la posa della nuova “pesa”, dato che l’azienda sabbiense deve spostare di alcune centinaia di metri il magazzino che possiede all’aperto nell’area dello svincolo “Sabbio Sud” della Variante alla 237 del Caffaro.

Finito il lavoro, stava caricando tre prismi in cemento del peso complessivo di circa trentacinque quintali da portare nel viaggio di ritorno a Manerba, quando è accaduta la disgrazia che non ha avuto testimoni diretti.
I primi ad accorrere sono stati infatti gli impiegati dall’ufficio che hanno sentito il fracasso causato dal ribaltamento del camion sul quale era montata la gru idraulica “Fassi”.
Sulla dinamica esatta indagano i tecnici dello Psal, intervenuti sul luogo della disgrazia insieme ai carabinieri di Sabbio Chiese, sarebbe però stato accertato che i piedini stabilizzatorri del pesante “quattro assi” Man erano posizionati in modo non corretto.

Sarebbe stato questo fattore, unito a un brusco movimento del carico appeso ad una catena, a causare il ribaltamento del mezzo.
Non si riuscirà mai a sapere, invece, come un operaio esperto come lui si sia lasciato sorprendere.
Fatto sta che il pesante braccio della gru non gli ha lasciato scampo e Ivan Bonincontri è diventata l’ennessima vittima del lavoro.

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