Questioni di droga

È morto mezz’ora dopo la mezzanotte di ieri dopo essere stato ricoverato agonizzante all’ospedale di Gavardo. Si chiamava Mohamed Said ed era un palestinese di 39 anni. Alle 21 di venerdì sera una coltellata gli aveva perforato un polmone. Said era clandestino, più volte controllato dai carabinieri nell’ambito di operazioni antispaccio, ma mai rimpatriato.
Ad uccidrerlo con un coltello da cucina, sarebbe stato Samir Alilou, marocchino di 29 anni, che dopo aver abitato a Gavardo si era trasferito a Calvagese.

Un delitto maturato negli ambienti della droga. Non avrebbero dubbi i carabinieri di Gavardo e di Salò che stanno conducendo le indagini.
Il “caso” sarebbe già chiuso con l’arresto del marocchino che è rimasto a sua volta ferito nello scontro. I due si sono affrontati in strada, con un bastone il palestinese, col coltello il marocchino. Alla base del violento alterco, con ogni probabilità, l’attività relativa allo spaccio di sostanze stupefacenti: uno dei due avrebbe contratto un debito con l’altro e non l’aveva poi saldato.

Complice la campagna elettorale alle porte, e i problemi di convivenza mai pienamente risolti, l’episodio torna a far discutere il paese sul tema della sicurezza. «La nostra - spiega - è un’amministrazione comunale che ha ideologicamente scelto di far finta che il problema "delinquenza", legato al mondo degli extracomunitari, non ci sia. Non hanno mai voluto ammettere quel che invece noi diciamo da tempo, che il centro storico e le vie connesse sono fuori controllo ed evidenziano una situazione degradata. C’è a Gavardo un giro di delinquenza e prostituzione sulle quali l’amministrazione comunale ha solo chiuso gli occhi» ha dichiarato Emanuele Vezzola, capogruppo della minoranza con Civica Gavardese.


. nella foto il luogo dove è avvenuta la lite degenerata in omicidio

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