La biografia di Guido Bollani

Se la Valle Sabbia nel 1945 era una realtà territoriale impoverita e ferita dai lunghi anni di guerra, non era però priva di risorse umane che furono capaci di cogliere le opportunità di sviluppo che si presentarono nei lustri successivi. La Valle seppe, infatti, progettare il proprio destino con piena consapevolezza grazie alla presenza di un ceto amministrativo e imprenditoriale che la guidò durante il periodo della ricostruzione.

Tra gli uomini che in quella fase così delicata e piena d’incertezze più si spesero per la propria terra vi fu Guido Bollani. Alla figura e all’opera di questo protagonista della vita sociale ed economica bresciana del secondo dopoguerra, don Gian Mario Tisi ha dedicato un’interessante biografia (Guido Bollani. Un uomo di Valle Sabbia, Editrice La Rosa, pagg. 191) che ha inoltre il merito di ricostruire alcuni passaggi di fondo della storia recente della nostra provincia. Il volume, che può contare su una bella presentazione di don Antonio Fappani, raccoglie ben quarantasette dense testimonianze di amici, amministratori pubblici, collaboratori, sacerdoti, colleghi e uomini di cultura che hanno voluto ricordare la breve ma intensa vicenda umana e professionale di Bollani a distanza di oltre trent’anni dalla sua scomparsa.

Nato a Sabbio Chiese nel 1922, perse i genitori in tenera età. Tuttavia le sue spiccate doti d’intelligenza e impegno lo condussero prima a frequentare le scuole dei Pavoniani in città, poi a conseguire il diploma di perito commerciale e infine a laurearsi in economia. Questo rilevante percorso scolastico fu pesantemente condizionato dalla guerra: nel 1943, ancora studente universitario, seguì le prime azioni di Giacomo Perlasca, esponente di spicco della Resistenza bresciana, e guidò un gruppo partigiano delle Fiamme verdi.

Dal 1947 fino al 1960 fu sindaco del proprio paese natale. In questa veste si impegnò per garantire un rapido sviluppo a questa comunità della media Valle Sabbia. Nei primi anni Cinquanta, in collaborazione con Ugo Vaglia e Ginevra Zanetti, curò una serie d’interessanti pubblicazioni della Casa editrice «Edizioni Valsabbine», che aveva contribuito a fondare. In quella fase di rinascita dell’economia provinciale fu tra gli animatori dell’Associazione coltivatori diretti e si adoperò in modo decisivo alla nascita del Bacino Imbrifero del Chiese (BIM) e dell’Associazione dei comuni bresciani.

 A questa intensa vita pubblica affiancò l’esercizio della professione di dottore commercialista. Tuttavia fu l’incontro con padre Ottorino Marcolini a cambiare la vita di Bollani: il sacerdote era impegnato alla costruzione dei villaggi Violino, Badia e Prealpino per soddisfare le pressanti esigenze abitative delle famiglie che in quegli anni si erano trasferite dalle varie zone dell’intera provincia a Brescia per lavoro. Bollani divenne ben presto presidente di tante cooperative marcoliniane e fu uno dei più stretti collaboratori del padre filippino. Bollani si occupò delle questioni giuridiche e amministrative delle varie cooperative «La Famiglia», concordò le linee di credito con le banche e trattò con i fornitori, riuscendo – come aveva ricordato a suo tempo Bruno Boni - «a far sì che i sogni di padre Marcolini diventassero realtà».

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