La Cassa Rurale di Condino, che negli ultimi anni ha aperto sportelli a Salň, sul Garda, e nel marzo scorso a Gavardo, ha licenziato il direttore, il bresciano Emilio Martinelli.
In pochi mesi la Cassa Rurale di Condino è stata decapitata, o meglio si è auto decapitata. Alcuni mesi fa a rassegnare le dimissioni era stato il presidente Ermanno Pizzini; ora il consiglio di amministrazione ha licenziato il direttore, il bresciano Emilio Martinelli.
Pizzini ha lasciato la presidenza che deteneva dal 2000 nel bel mezzo della bufera che ha interessato, ed interessa ancora, il gruppo industriale da lui guidato (la Nicolini spa).
Nel frattempo il panorama bancario locale ha subito accorpamenti dai quali la cassa di Condino è rimasta esclusa o si è autoesclusa: Darzo-Lodrone si è fusa con Giudicarie-Paganella, Bersone ha contratto due matrimoni in pochi anni (oggi è Adamello-Brenta dopo le fusioni in rapida successione con Bondo-Breguzzo-Roncone, che diede vita ad Alto Chiese, e con Tione-Ragoli-Montagne), mentre Condino è rimasta la più piccola, vaso di coccio in mezzo a vasi di ferro. Pizzini ha preferito un allargamento prima sul Garda, con l’apertura di un primo sportello a Campione, poi a Salò e a Riva del Garda. Nel marzo di quest’anno la conquista della bassa Valsabbia con l’apertura di uno sportello a Gavardo. L’espansione verso l’esterno ha costretto alla chiusura di realtà più piccole nei paesini dei dintorni come a Brione, e riducendo la presenza a Cimego e Castel Condino creando malumori a livello locale. Nella capitale del Garda alla Cassa hanno aderito molti soci che hanno diritto a ben tre poltrone nel consiglio di amministrazione.
Nei giorni scorsi il consiglio di amministrazione ha dato un brusco ed improvviso ben servito ad Emilio Martinelli, bresciano che a sentire le voci del luogo non si è mai inserito nella comunità condinese. Sui motivi della decisione vige il silenzio tipico del segreto bancario. Subito dopo, altrettanto improvvisamente, hanno rassegnato le dimissioni due dei tre consiglieri di amministrazione di Salò. A questo punto, vista la contemporanea assenza di un presidente e di due consiglieri, si rende necessaria l'assemblea di surroga, che potrebbe tenersi in gennaio o febbraio. Intanto a gestire la fase di transizione sono il vicepresidente Dario Festi ed il reggente nelle vesti di direttore Giorgio Scalfi , tionese arrivato in Cassa da poco tempo. Quale futuro attende la piccola Cassa di Condino? Attorno alla domanda aleggiano più ipotesi, dalla fusione (ma con chi?) alla continuazione da sola, in un mercato non facile.
In foto la filiale di Gavardo della Cassa Rurale di Condino
Maretta alla Rurale di Condino Malcontento tra i 500 soci collegati agli sportelli di Gavardo e di Salň della Cassa rurale di Condino in vista della fusione.
Condino punta al Brenta La Cassa rurale di Condino, che conta due sportelli nell’area Garda-Valsabbia, punta su Tione per realizzare il progetto di fusione.
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Fusioni trentine La Cassa rurale di Condino, che conta due sportelli nell’area Garda-Valsabbia, nei prossimi mesi si fonderŕ con la consorella di Tione.
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