Vestone ha reso omaggio al suo battaglione

Con il secondo appuntamento del ciclo del «Gente Valsabbina», Vestone ha reso omaggio al glorioso battaglione che porta il suo nome. Nei giorni scorsi è stato presentato, ad una partecipata e attenta assemblea, il volume dal titolo: «La grande guerra nell’Alto Garda. Diario storico del Battaglione Vestone», alla presenza dei curatori dell’opera, i ricercatori Domenico Fava, Mauro Grazioli e Antonio Foglio.

Il volume s’inserisce in un ampio percorso di ricerca ideato dall’Associazione storico-archeologica della Riviera del Garda (Asar), in collaborazione con l’Associazione trentina «Il Sommolago», che si pone l’obiettivo di far luce sui drammatici eventi che nel corso del periodo 1915-1918 videro protagonisti, sui monti dell’Alto Garda e del Basso Trentino, migliaia di giovani provenienti da tutta Europa.

La pubblicazione del Diario di guerra del Battaglione alpini Vestone, che dal maggio 1915 al marzo 1916 combatté sul fronte militare altogardesano e ledrense, è appunto la prima tappa di questo affascinante viaggio nella storia del Novecento.

Come ha evidenziato Domenico Fava, il volume riporta la trascrizione integrale del Diario militare tenuto dai comandi del Battaglione Vestone (ora custodito presso l’Ufficio storico dello stato maggiore dell’Esercito) con le annotazioni giornaliere e gli allegati relativi al periodo 23 maggio 1915 - 16 marzo 1916.

Antonio Foglio ha invece voluto porre l’accento su fatto che, grazie a questo prezioso documento tornano attuali le ansie, le preoccupazioni, le sofferenze che gli alpini del Battaglione Vestone patirono, in quei dieci mesi di guerra, in uno dei settori del fronte italiano fino ad ora meno studiati, come quello dell’Alto Garda. Per i giovani militari del Vestone – ha proseguito Foglio – furono mesi resi difficili dall’impervia morfologia del territorio, dalla sostanziale impreparazione dei soldati e dalla povertà e inadeguatezza dell’armamento. Per lungo tempo gli alpini furono impegnati sia in una guerra di posizione, sia a realizzare strade, costruire baracche e scavare trincee. Al termine di quei dieci mesi, il bilancio dell’avventura del Battaglione Vestone fu drammatico: si contarono 33 morti, 115 feriti e 8 dispersi.

A chiusura dell’incontro, Mauro Grazioli ha proposto un’interessante carrellata d’immagini dei luoghi che furono teatro del conflitto: da Passo Nota a Passo Bestana, dal Monte Carone ai borghi della Val di Ledro, in un suggestivo alternarsi di fotografie d’epoca e scatti attuali.

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