Un san Giuseppe camuno per Capovalle

“Adesso può anche cominciare a nevicare, la strada non mi fa più paura”.
Nelle parole di Luigi Stefani, capovallese di 75 anni, quello ritratto accovacciato nella fotografia, tutto il senso della devozione popolare che ha portato al ripristino dell’antica santella che sta circa a metà strada fra Idro e Capovalle.

Il manufatto qualche settimana fa aveva subito il furto della statuetta lignea di san Giuseppe col Bambino che vi era ospitata, protetta da una grata troppo debole per fermare l’atto vandalico, più che il magro affare. Ieri il ripristino: dell’inferriata, che è stata posizionata assai più robusta, e della statuetta giunta da Edolo.

Ricordate? Ce n’eravamo occupati all’inizio dello scorso novembre, quando in seguito alla segnalazione del furto apparsa sul Giornale di Brescia, dalla Valle Camonica ci aveva telefonato il parroco don Giacomo Zani, proponendo in sostituzione del ligneo santo valsabbino uno i gesso camuno ospitato in casa sua, appartenuto con ogni probabilità ad un suo predecessore che si chiamava don Giuseppe: “Ha una cinquantina d’anni, è di bella fattura, la metto a disposizione, se fa loro piacere”.

Detto, fatto. Abbiamo “girato” la disponibilità al sindaco di Capovalle Osvaldo Graziotti che, “in virtù del ruolo che ciascuno ha nella comunità” ha coinvolto don Angiolino, il parroco di Idro che si occupa anche delle anime capovallesi. Ieri erano tutti lì, poco prima di mezzogiorno, a scambiarsi di mano la statuetta, a posizionarla sul piedistallo e a rinchiuderla dietro le robuste sbarre.
“Sono sempre andato avcanti e indietro su questa strada, anche di notte quando rientravo dal lavoro, senza che mai mi succedesse nulla. E mai ho dovuto montare le catene" insisteva Luigi, finanziatore dell’opera del fabbro, soddisfatto che tutto fosse tornato a posto.

"E se qualcuno ancora osa toccarlo, questo nostro nuovo san Giuseppe, che gli rimangano attaccate lì le mani”.
E lui, il San Giuseppe?
Come il suo predecessore ha preso subito a rimirare il santuario della Madonna di Rio Secco, che spuntava maestoso fra i faggi ad osservare tutta la scena.

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